IL DOLORE E LE POLEMICHE. Strage di bambini, ora gli Usa s'interrogano sulle armi facili
L'America il giorno dopo guarda in faccia il suo ennesimo incubo e s'interroga sul perché della strage d'innocenti alla Sandy Hook Elementary School. Mentre tutte le vittime nella scuola del Connecticut hanno finito di essere identificate (i corpi delle 27 vittime, di cui 20 bambini, sono stati trasferiti in un obitorio dello Stato per gli esami forensi, dove si chiede ai giornalisti di rispettare la privacy delle famiglie), emergono anche i particolari (e le storie di eroismo). Come i profili della maestra che ha protetto la classe di bambini di prima elementare facendoli entrare nell'armadio, della preside, appassionata pedagoga, e della psicologa, prossima ad andare in pensione, tutte freddate dal killer.
I messaggi di cordoglio e gli appelli a discutere finalmente il controllo sul possesso delle armi si sono moltiplicati negli Stati Uniti. Centinaia di persone si sono riunite fuori dai cancelli della Casa Bianca per chiedere al presidente, Barack Obama, di fare qualcosa per limitare la vendita delle armi. Attivisti, genitori e gente semplicemente colpita dalla tragedia hanno partecipato alla veglia improvvisata che, con le candele e qualche slogan, ha chiesto un intervento politico. Il presidente Usa si è rivolto agli americani invitandoli a «stringere i propri figli» e si è impegnato «a prendere provvedimenti significativi per evitare altre tragedie come questa. A prescindere della politica», ha detto Obama nel tradizionale messaggio del sabato. A Newtown, luogo del massacro, migliaia di persone hanno gremito in preghiera la chiesa cattolica Saint Rose of Lima. La polizia, che sta facendo di tutto per difendere il dolore delle famiglie dagli obiettivi puntati dal mondo intero, sta finendo di ricostruire la dinamica dei fatti. Adam Lanza, il killer 20enne, ha rubato alla madre le armi che lei possedeva perché appassionata (le collezionava e spesso portava i figli a sparare per divertimento), e le ha sparato in casa prima di recarsi alla scuola dove insegnava la donna. Testimoni raccontano che ci sono voluti pochi minuti per sparare un centinaio di colpi mortali. Poi l'assassino, che soffriva di disturbi dello sviluppo, ha rivolto un'arma contro se stesso. Il ragazzo, che aveva frequentato la scuola della strage, è descritto dai conoscenti come introverso (non era apparso neppure nella foto di classe, nel 2010, perché si imbarazzava davanti all'obiettivo). Il suo disagio era stato probabilmente aggravato dal divorzio, nel 2008, dei genitori: lui era rimasto a vivere con la madre, Nancy, insegnante nella scuola di Newtown, negli ultimi tempi la donna aveva abbandonato l'insegnamento proprio per occuparsi del figlio. Poche ore prima della strage in Connecticut, i parlamentari del Michigan avevano approvato una legge per consentire di portare armi anche in luoghi dove ci sono esplicite restrizioni, come scuole, chiese e stadi. Segno di un'America dove spesso sono forti i contrasti di opinioni sul possesso e l'uso delle armi. La National Rifle Association la più potente lobby delle armi americana, ha annullato un concerto che faceva parte di una serie di appuntamenti in cui si esibiscono artisti country che difendono i valori dell'associazione dei detentori di armi da fuoco.