RAPIMENTI. Altri 3 italiani nelle mani dei gruppi armati in Africa
Dopo la liberazione di Rossella Urru, la cooperante di 29 anni originaria della provincia di Oristano, rapita tra il 22 e il 23 ottobre nel sud dell'Algeria, rimangono ancora tre italiani nelle mani dei gruppi armati in diverse parti dell'Africa.Prima della Urru nel sud dell'Algeria era stata rapita Maria Sandra Mariani. La 53enne di Firenze è stata sequestrata il 2febbraio dello scorso anno mentre partecipava a un viaggio nel Sahara algerino. "Sono nelle mani di al-Qaeda", ha detto in un messaggio diffuso dalla tv 'al-Arabiyà. Lo scorso 12 maggio è stato rapito in Nigeria, insieme a un collega britannico, l'ingegnere di 47 anniFranco Lamolinara.
Un altro italiano di cui si sono perse le tracce è Bruno Pellizzari, rapito dai pirati somali il 10 ottobre 2010 con la compagna sudafricana Deborah Calitz. Lo skipper italiano, sequestrato mentre lavorava su uno yatch a largo della costa della Tanzania, viveva da anni in Sudafrica.
Nei mesi scorsi invece sono stati rilasciati sei italiani che erano stati sequestrati in in Africa. Lo scorso 21 dicembre era stata liberata la Savina Caylyn, presa in ostaggio 11 mesi prima dai pirati somali con a bordo cinque marittimi italiani: Giuseppe Lubrano Lavadera, comandante, Eugenio Bon, primo ufficiale, CrescenzoGuardascione, terzo ufficiale, Gian Maria Cesaro, allievo e Antonio Verrecchia, direttore di macchina. Il 16 dicembre, invece, le forze di sicurezza sudanesi hanno liberato Francesco Azzarà, il volontario diEmergency rapito a Nyala, in Darfur, il 14 agosto.