Nel febbraio del 2010 al Qaeda ha ipotizzato di colpire il sistema ferroviario americano per causare un alto numero di vittime. L’idea era di provocare il deragliamento di un treno, magari facendolo precipitare da un ponte. Come possibili date dell’attentato: Natale, Capodanno e il decimo anniversario dell’11 settembre. Queste informazioni sono emerse da una prima quanto sommaria analisi della documentazione sequestrata nel rifugio di Osama. Nel confermare la rivelazione, le autorità hanno però aggiunto una precisazione importante: il piano non era entrato ancora nella fase operativa, non esiste alcuna minaccia specifica e si tratta probabilmente di uno dei molti scenari considerati dai terroristi. Inoltre, non vi sarebbero indicazioni su un luogo geografico particolare. I treni, insieme agli aerei, sono stati sempre tra gli obiettivi dei qaedisti. Ci sono diverse stragi di grandi proporzioni a confermarlo: Madrid, Londra e un paio di attacchi in India. Centinaia le vittime. E anche durante il massacro negli hotel di Mumbai alcuni membri del commando hanno preso di mira la stazione. Sono bersagli che non hanno valore simbolico, ma permettono a chi attacca di provocare molti morti e di sconvolgere un sistema di trasporto comune. Nel 2009 l’Fbi ha arrestato un afghano che voleva far esplodere zaini-bomba nel metrò di New York. Le indiscrezioni sono comunque solo all’inizio. I tecnici dell’Fbi, chiusi negli uffici di Quantico, devono scardinare i programmi criptati che proteggono i lap top portati via da Abbottabad. Con loro lavorano anche dei traduttori in quanto i testi non sono in inglese. Dalle memorie – chiavette, hard drive – possono uscire informazioni cruciali sui progetti di al Qaeda. Se dai file di Osama spunteranno risvolti operativi più precisi bisognerà rivedere il giudizio sul profilo del leader di al Qaeda. Dopo l’11 settembre 2001 si è affermato che Benladen avrebbe assunto il ruolo di ispiratore lasciando ai collaboratori e a cellule affiliate il compito di preparare attacchi. Ora, invece, emerge un Benladen – sempre che siano fondate le rivelazioni – che non si limita a distribuire sermoni via Internet ma è parte del “fronte”. Non è neppure da escludere che nel computer del fondatore di al Qaeda ci siano le bozze di possibili operazioni presentate dai suoi uomini. Piani che attendevano l’approvazione dell’emiro. Nella fase di preparazione dell’attacco all’America, Khaled Sheikh Mohammed aveva esposto almeno un paio di progetti che erano stati respinti da Osama perché ritenuti non fattibili. Dissidi che avevano irritato lo stesso Mohammed convinto del successo.
OBAMA ALLA CERIMONIA DI «GROUND ZERO»Per la prima volta da presidente degli Usa, Barack Obama, ha fatto il viaggio a «Ground Zero» a quasi dieci anni dal dramma che ha cambiato il volto del mondo, ma soprattutto pochi giorni dopo il blitz in Pakistan che ha permesso di uccidere Osama Benladen: per rendere omaggio ai newyorchesi e spiegare che l'America non dimenticherà mai quello che è successo. L'obiettivo della visita del presidente era proprio di chiudere il cerchio. Oggi Obama incontrerà privatamente alcuni degli esponenti del commando autore del blitz contro Osama Benladen. Obama ha depositato una corona di fiori, in una atmosfera solenne, nel silenzio più totale. Poi, Obama ha scambiato alcune parole con parenti delle vittime, molte delle quali erano molto emozionate, alcune di loro sull'orlo delle lacrime, oltreché con diversi poliziotti di New York. Sono stati momenti molto intensi, paragonabili a quelli del primo anniversario degli attacchi, l'11 settembre 2002, quando soffiava, esattamente come ieri, un forte vento.