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MAGHREB IN FIAMME. Disordini ad Algeri, almeno una decina i feriti

sabato 19 febbraio 2011
Per il secondo sabato consecutivo l'opposizione è scesa in piazza ad Algeri, o almeno ha tentato di farlo, per chiedere «un'Algeria libera e democratica». Migliaia di agenti in tenuta anti sommossa sono stati dispiegati nei pressi di Piazza Primo Maggio, e ancora una volta hanno impedito ai manifestanti di marciare per le strade della capitale, dove ogni protesta in luogo pubblico è vietata. Circa un migliaio di persone hanno risposto all'appello del Collettivo nazionale per la democrazia e il cambiamento (Cndc), che riunisce partiti d'opposizione, sindacati e associazioni, tra cui la Lega algerina per i diritti umani (Laddh) e l'Osservatorio sulla violenza contro le donne. Secondo il portavoce del Cndc, «almeno una decina di persone sono state ferite», tra cui due membri del partito d'opposizione Raggruppamento per la cultura e la democrazia (Rcd) e il segretario del Sindacato autonomo dell'amministrazione pubblica (Snapap), Rachid Malaoui.Contrastanti le notizie sul ferimento di un deputato dell'Rcd. Secondo quanto dichiarato dal portavoce del partito, Mohseb Belabbas, «Tahar Besbes è stato colpito dagli agenti» e «ferito in modo grave». Ricoverato inizialmente «in coma», è stato risvegliato dai medici oltre un'ora dopo. Il deputato «ha soltanto una distorsione alla caviglia», ha invece detto il direttore dell'Ospedale Mustapha, citato dall'agenzia ufficiale Aps.Per tutta la mattinata, la polizia ha circondato l'intero quartiere tra Piazza Primo Maggio e Belcourt, presidiato anche da decine di blindati delle forze di sicurezza. Circa «40mila agenti di polizia sono stati mobilitati - ha detto Ali Yahia Abdenour, storico fondatore della Laddh.«Potere assassino! W l'Algeria libera e democratica! Potere Barra! (Fuori, ndr)», sono alcuni slogan scanditi dai manifestanti costantemente divisi in piccoli gruppi e respinti, in alcuni casi con violenza, nelle vie laterali, dalla polizia. Tra la folla, anche una trentina di giovanissimi sostenitori del presidente Abdelaziz Bouteflika che hanno tentato di provocare i manifestanti, circondando anche i leader dell'opposizione. «Sono pagati, hanno ricevuto 25mila dinari (circa 250 euro, ndr) per seminare il caos», hanno commentato diversi abitanti della zona, dove da ieri sera sono visibili suimuri appelli alla popolazione perché «protegga il quartiere».Era dalla tragica marcia dei berberi del 2001 che non si tenevano manifestazioni nella capitale. Nonostante l'annuncio fatto pochi giorni fa dal premier Ahmer Ouyahia di una revoca «entro febbraio» dello stato d'emergenza, l'opposizione sembra pronta a organizzare nei prossimi giorni nuove proteste.