Non si combatte più ad Aleppo. La seconda città siriana si è svegliata questa mattina con una calma relativa dopo l'entrata in vigore all'1 di notte (mezzanotte in Italia) del cessate il fuoco di 48 ore concordato ieri sera in extremis tra i ribelli e il regime del presidente Bashar al Assad, grazie alla mediazione di Usa, Russia e Onu. La popolazione è tornata nelle strade e alcuni negozi hanno riaperto.
La città è ridotta in macerie, dopo i massicci bombardamenti degli ultimi giorni da parta dell'aviazione russa e siriana sui quartieri orientali in mano ai ribelli e i numerosi lanci di razzi da parte dell'Els (Esercito libero siriano) contro le aree residenziali occidentali rimaste sotto il controllo del governo.Nelle foto Aleppo appare oggi una città fantasma, bianca di polvere e di macerie, quasi svuotata dei suoi abitanti. All'inizio della guerra, nel 2011, contava oltre 2 milioni di persone. Oggi la parte occidentale ne ospita un milione, quella orientale tra i 250 e i 300mila. Solo nei combattimenti dell'ultima settimana, i più cruenti, sono rimasti uccisi 270 civili.