I cristiani di Siria si sentono abbandonati dall'Europa che pur rivendica un rapporto privilegiato con la cristianità ma che non riesce a incidere nel difficile negoziato tra governo e ribelli siriani e, a un livello politico-diplomatico che sarebbe decisivo, tra Stati Uniti e Russia. Lo ha detto l'arcivescovo armeno cattolico di Aleppo, Butros Marayati, intervenuto in audizione alla Camera, davanti al Comitato permanente per i diritti umani istituito presso la Commissione esteri.
L'arcivescovo Marayati ha reso una testimonianza sulla grave condizione umanitaria in cui versa l'intera comunità cristiana di Siria e in particolare quella di Aleppo, minacciata dalla presenza di Is a soli trenta chilometri e comunque vessata dalle formazioni jihadiste che già si trovano all'interno della città: l'assenza di acqua, luce, riscaldamento, benzina, erogati saltuariamente dai terroristi che controllano l'approvvigionamento di beni essenziali, ha contribuito all'esodo di due terzi dei cristiani di Aleppo e di tutta la Siria verso Paesi transito come la Turchia, il Libano o la Grecia, nella speranza di un visto verso il Nord Europa o l'Oltreoceano.L'Arcivescovo ha segnalato che Damasco ha accolto l'appello della Comunità di Sant'Egidio e dell'inviato speciale De Mistura per congelare l'assedio intorno ad Aleppo e consentire il cessate il fuoco, corridoi umanitari regolari e la ripresa di un dialogo, ma non è ancora registrato il consenso delle controparti ribelli e jihadiste. Ha auspicato da parte dell'Italia e degli altri Paesi europei un sostegno alla permanenza della popolazione cristiana nella regione ma anche una politica dei visti mirata alla crisi siriana, che consenta soprattutto ai credenti perseguitati di accedere allo status di rifugiato e di non cadere nelle mani dei trafficanti di essere umani.L'audizione si colloca nel quadro delle iniziative parlamentari sui temi della persecuzione delle minoranze e della repressione della libertà religiosa da parte di Is/Daesh. All'incontro, guidato dal presidente del Comitato, Mario Marazziti (PI - CD, Democrazia Solidale), è intervenuto anche Michele Nicoletti (PD) nella sua qualità di presidente della delegazione parlamentare presso il Consiglio d'Europa, oltre che di componente del Comitato.