«Chiunque cercherà di occupare le istituzioni con la violenza avrà la risposta che merita». Lo ha detto il primo ministro albanese Sali Berisha accusando l'opposizione di aver impiegato nella manifestazione di ieri «criminali, banditi e mercenari». Sono 113 le persone arrestate dopo gli scontri violenti di ieri nella capitale albanese, nei quali hanno perso la vita tre persone e circa 60 sono rimaste ferite fra agenti e dimostranti. Lo ha annunciato oggi Alma Katragjini, portavoce della polizia di Tirana. La Procura ha ordinato l'arresto di sei ufficiali della Guardia repubblicana accusati di omicidio plurimo per la morte dei dimostranti alla manifestazione dell'opposizione di ieri. Lo ha detto il portavoce della Procura.Mattinata tranquilla, intanto, a Tirana dopo gli scontri violenti fra i manifestanti dell'opposizione di sinistra e gli agenti di polizia davanti alla sede del governo. L'area di fronte alla presidenza del Consiglio, sul viale principale, continua a essere circondata e sorvegliata dalla polizia, mentre la Procura ha avviato indagini sulla vicenda.L'opposizione, che esige le dimissioni del governo, ha annunciato «una giornata di lutto, in onore delle vittime» degli scontri e che domani riprenderà le proteste. «Io sarò in prima fila a guidare le manifestazioni. Dimostreremo che anche un regime di barbari potrà essere abbattuto senza la violenza», ha dichiarato ieri sera il leader socialista e attuale sindaco di Tirana, Edi Rama. L'opposizione accusa la polizia e le unità della Guardia della Repubblica di essere responsabili della morte ieri dei tre manifestanti.
RAMA: «GOVERNO CONDANNA A MORTE MANIFESTANTI»«Il governo ha condannato a morte i manifestanti» come è successo ieri, ma «l'opposizione resisterà». Lo ha detto il capo dell'opposizione Edi Rama. Il leader socialista Rama ha detto che «i manifestanti non rappresentavano nessun pericolo, l'unica loro colpa è stata quella di essere sostenitori dell'opposizione e questo è tragico». Secondo Rama la sede del governo «è stata trasformata in una trincea da cui partivano gli spari». Il capo dell'opposizione ha poi aggiunto che di fronte «a questo regime non esiteremo a resistere con la forza dei nostri cuori», affermando che «la soluzione politica e le nuove elezioni anticipate sono ormai all'orizzonte». Il leader socialista ha sottolineato che «in Europa, nonostante ci siano state delle manifestazioni ancor più violente, nessuno è mai stato ucciso», ricordando i casi delle proteste a Roma, ad Atene e a Parigi. Rama ha poi denunciato «il maltrattamento da parte della polizia di decine e decine di manifestanti al loro rientro dalla protesta».