Si acuisce lo scontro in Albania, con la Guardia repubblicana sott'accusa per l'omicidio dei tre manifestanti civili, mentre il governo ne prende le difese, rifiuta di eseguire gli arresti ordinati dalla Procura e avverte il leader dell'opposizione Edi Rama di rischiare di «essere punito in modo esemplare se tenterà un nuovo golpe». Nel mirino della maggioranza è finita anche il procuratore Capo della Repubblica.
L'APPELLO DI RAMA ALL'ITALIA«L'Italia e l'Ue non devono accettare in Albania una realtà inaccettabile per il mondo democratico e condannare la violenza di Stato che uccide gente innocente». È questo l'appello lanciato stamani dal leader dell'opposizione socialista albanese, Edi Rama, conversando con i giornalisti italiani.Dalle prime ore di sabato, la Procura aveva emesso sei mandati di cattura per i massimi vertici della Guardia repubblicana, tra cui anche il comandante Ndrea Prendi, che ha il grado di generale. I sei vengono accusati di «omicidio plurimo, uso eccessivo della forza e abuso d'ufficio». Il video trasmesso dalla emittente tv albanese
News 24, poche ore dopo gli scontri mostrava chiaramente i colpi partiti da un militare della Guardia dall'interno del cortile del palazzo di governo, e poi subito accasciati a terra, morti, due manifestanti. La polizia invece si è ostinatamente opposta a eseguire gli arresti, senza dare nessuna spiegazione pubblica. In giornata, dalla maggioranza partono gli attacchi alla Procura e al procuratore capo Ina Rama accusata di essere diventata «parte del golpe organizzato dall'opposizione». Più tardi è lo stesso premier a dire che «arrestare i vertici della Guardia repubblicana sarebbe stata una decapitazione di quella struttura che ha il dovere di difendere le istituzioni, e quindi - ha ribadito Berisha - non avrebbe fatto altro che esortare i criminali ad attaccare di nuovo le istituzioni».Inizialmente Berisha aveva sostenuto fosse stata l'opposizione socialista ad aver provocato essa stessa la morte dei propri dimostranti «colpiti con armi che non sono in dotazione alle nostre forze dell'ordine». Il Parlamento albanese ha approvato, con i soli voti della maggioranza di centrodestra, l'istituzione di
una commissione parlamentare di inchiesta sugli atti di violenza e sul tentativo di rovesciamento dell'ordine costituzionale, all'indomani degli scontri di venerdì scorso a Tirana durante una manifestazione antigovernativa. La commissione avrà, tra l'altro, il compito di verificare l'attività delle istituzioni incaricate della sicurezza e dell'ordine pubblico, e di far luce sui responsabili del «tentativo di colpo di Stato».