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La svolta. L'Aja per prima ha messo al bando le pubblicità dei combustibili fossili

Lucia Capuzzi venerdì 13 settembre 2024

Attivisti fanno campagna contro la pubblicità dei fossili

«Chiedo con urgenza a ciascun Paese di bandire la pubblicità da parte delle industrie dei combustibili fossili», principali responsabili del riscaldamento globale. Il 5 giugno scorso, il segretario Onu, António Guterres, aveva rivolto questo accorato appello alla comunità internazionale. A ispirare le Nazioni Unite il precedente del tabacco: l’Intergovernamental panel on climate change (Ipcc), gruppo di scienziati internali specializzati nello studio del cambiamento climatico, l’aveva suggerita come misura di mitigazione. Esattamente cento giorni dopo è arrivata la prima risposta concreta: il Comune dell’Aja, nei Paesi Bassi, ha approvato il divieto mediante una legge locale che entrerà in vigore il prossimo primo gennaio. È la prima città al mondo.

«È un segnale importante da parte del municipio: dobbiamo liberarci della dipendenza dai fossili. L’Aja vuole raggiungere la neutralità climatica entro il 2030. È, dunque, un controsenso consentire a derivati dell’industria fossile di farsi pubblicità», ha dichiarato Leonie Gerritsen, leader del Partito per gli animali, che ha presentato la proposta. Il bando riguarda la pubblicità di prodotti e servizi ad alto contenuto di carbonio come vacanze in aereo, crociere, auto, benzina e fornitori di gas. Soddisfazione è stata espressa anche da “Advertising fossil fuel free”, federazione di organizzazioni che guida la campagna anti-fossili nelle réclame.

«L’Aja ha avuto coraggio indispensabile per affrontare la crisi climatica.Se si vogliono eliminare gli idrocarburi, si deve smettere di fare loro propaganda», ha affermato Femke Sleegers, uno dei pilastri dell’iniziativa. La città olandese segna un precedente che potrà essere seguito da altre. Anche perché il Comune ha dimostrato che è sufficiente una semplice ordinanza per attuare il divieto, bypassando l’inerzia dei governi nazionali. «Questa scelta potrebbe produrre un effetto-valanga», ha aggiunto Sleegers. Sull’esempio dell’Aja, i municipi di Zwolle e Tilburg stanno elaborando normative simili. Altre città, invece, preferiscono puntare su accordi volontari con gli operatori. In questo modo, però, le pubblicità potrebbero impiegare anni per scomparire. Mentre la politica fa resistenza – anche per gli ingenti finanziamenti di Big Oil alle campagne elettorali –, a portare avanti la battaglia per avviare l’uscita dall’era fossile – come concordato all’ultimo vertice Onu sul clima di Dubai – sono soprattutto i giudici. L’ultima dimostrazione viene dalla Gran Bretagna dove l’Alta Corte ha annullato l’autorizzazione, data dal precedente governamento Tory, per la costruzione della di miniera di carbone di Whiteheaven, la prima in profondità del RegnoUnito. Il nuovo premier laburista, Keir Starmer, aveva già ritirato il sostegno al progetto di Cumbria, nel nord-ovest dell’Inghilterra.

La tesi della West Cumbria Mining che l’impianto non determinerebbe un aumento netto delle emissioni nette di gas serra sarebbe «giuridicamente errata», si legge nel verdetto del giudice David Holgate, dando ragione agli ambientalisti che avevano presentato ricorso. La sentenza si base sullo storico pronunciamento della Corte Suprema che ha giugno ha imposto di prendere in considerazione il danno ambientale derivante dalla combustione di carbone, petrolio e gas nel momento di approvare nuovi progetti fossili.