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DISASTRO AEREO. Brasile, aereo scomparso: trovati in mare i primi cadaveri

venerdì 5 giugno 2009
Sono stati recuperati i corpi di alcuni dei 228 passeggeri dell'Airbus dell'Air France precipitato nell'Oceano Atlantico: lo rende noto il portavoce dell'aeronautica brasiliana, colonnello Jorge Amaral. "Confermiamo il recupero di alcuni relitti e di corpi dell'aereo dell'Air France" ha detto nella conferenza stampa il colonnello Amaral che in un secondo momento ha precisato che si tratta dei corpi di due uomini. In uno dei due bagagli recuperato è stato trovato anche un biglietto aereo. Recuperata anche una poltrona, ma non è ancora confermato se appartenesse all'Airbus precipitato.I ritrovamenti sono avvenuti a circa 640 chilometri a nord est dall'arcipelago di Fernando de Noronha, che a sua volta si trova a 350 chilometri circa della coste settentrionali del Brasile. Nella stessa zona dove nei giorni scorsi erano stati avvistati degli altri relitti ritenuti dell'Airbus ma che poi erano risultati non esserlo. In questo caso i brasiliani hanno agito con cautela aspettando di recuperare i corpi ed i relitti prima di annunciare il ritrovamento.Mistero sulle cause. Non si chiariscono le cause e le circostanze del disastro aereo recipitato nell'Oceano Atlantico nella notte tra lunedì e martedì mentre era in volo tra Rio de Janeiro e Parigi, in cui sono morte 228 persone, tra cui 10 italiani. Da quanto ha reso noto l'Ufficio d'inchieste e analisi (Bea), l'agenzia francese incaricata di indagare sull'incidente, l'aereo inviò 24 messaggi automatici di anomalie durante l'ultima fase di contatto, perché evidentemente i suoi sistemi di bordo vennero meno ad uno ad uno. Ma ancora non si capiscono le ragioni. In base a quanto ricostruiro finora, il pilota automatico del velivolo era disattivato.L'ufficio che indaga sulla scomparsa dell'Airbus ha fatto anche sapere che non c'è alcuna garanzia che il trasmettitore delle scatole nere dell'apparecchio sia sempre attaccato ai registratori di parametri del volo AF 447. "Nulla indica", peraltro, che il volo abbia incontrato sulla sua rotta "una massa temporalesca di eccezionale intensità " per il mese di giugno: lo ha detto stamane Alain Ratier, vicedirettore generale di Meteo France, in una conferenza stampa all'aeroporto di Le Bourget, vicino a Parigi. Meteo France ha notato la presenza di un "cumulonembe potente" (una nube a sviluppo verticale, ndr), che tuttavia "era già in fase di decrescita" prima che l'aereo raggiungesse la zona prevista per il suo passaggio. Ma - queste le conclusioni dell'ente meteorologico francese -"non si può affermare il carattere eccezionale" delle condizioni meteo nella zona. Anzi, ha aggiunto il vicedirettore, l'attività temporalesca sulle coste africane, ad esempio, era in quel momento decisamente più accentuata. Il giallo dei rottami nell'oceano. I rottami recuperati nell'Atlantico non appartengono all'aereo Air France scomparso in volo fra Rio de Janeiro e Parigi con 228 persone a bordo, fra cui dieci italiani. Lo ha dichairato il portavoce dell'ufficio controllo dello spazio aereo brasiliano, Ramon Cardoso. «Al momento nessun pezzo dell'aereo è stato recuperato», ha detto ai gironalisti. Un pezzo inizialmente ritenuto parte del bagagliaio dell'Airbus 330 è risultato di legno, materiale che non è stato usato per costruire l'aereo.Quanto alla macchia di combustibile sulla superficie dell'oceano, sarebbe stata lasciata da un'imbarcazione. Il pezzo metallico sarebbe «una piccola imbarcazione abbandonata» e il salvagente arancione sarebbe un gallegiante alla deriva.La ricerca del relitto dell'Airbus «va avanti», ha aggiunto Cardoso. La notizia è stata accolta con imbarazzo anche a Parigi, con il sottosegretario ai Trasporti Dominique Bussereau che invita ad una «cautela estrema» riguardo ai relitti recuperati dalle acque dell'Oceano. E prende nettamente le distanze dall'errore: «vi ricordo che i nostri aerei e le nostre navi non hanno avvistato nessun relitto e sono stati i nostri amici brasiliani ad avvistare rottami che hanno detto appartenere all'aereo».Mercoledì scorso il ministro della Difesa brasiliano, Nelson Jobim, aveva affermato infatti che non c'erano dubbi sul fatto che i rottami fossero dell'aereo precipitato domenica notte. «La nostra priorità - ha aggiunto il sottosegretario francese - è trovare le scatole nere, ma il tempo è contro di noi perchè il segnale dura solo 30 giorni».