Un miliardo di esseri umani soffre la fame e attende dal G8 passi concreti e urgenti per ritrovare la speranza in un’esistenza dignitosa. La Chiesa cattolica lo ha ricordato al governo italiano, presidente di turno e organizzatore del summit dei leader della Terra. Ha chiesto che all’Aquila ci siano assunzioni di responsabilità, presentando un appello, denominato "Per un’agenda della speranza", dove due pagine di analisi che sottolineano il "forte legame tra povertà, cambiamenti climatici, immigrazione e guerra per l’accaparramento delle risorse" sono affiancate da proposte concrete, come l’aumento degli aiuti allo sviluppo, riduzione dei danni determinati dai cambiamenti climatici, redistribuzione più equa delle risorse. Da 10 anni vescovi e ong incontrano i presidenti di turno del vertice per ricordare i problemi della fame e della povertà. Ma molti stati anziché arrivare all’obiettivo di stanziare lo 0,7% del pil per gli aiuti allo sviluppo, hanno tagliato il budget. Prima tra tutti l’Italia, che ha dimezzato la cifra arrivando a un misero 0,1%. Ieri il premier Berlusconi e tre ministri, quello dell’Economia Giulio Tremonti, degli Esteri Franco Frattini e del lavoro Maurizio Sacconi, hanno accolto la delegazione ufficiale guidata dal vescovo Arrigo Miglio, presidente della commissione per la giustizia e la pace della Cei e composta, tra gli altri, dal presidente della conferenza episcopale ecuadoregna Nestor Herrera, dal vescovo nigeriano di Oyo Emmanuel Badejo, dalla Focsiv e dall’associazionismo cattolico riunito nel cartello di Retinopera.Silvio Berlusconi ha dichiarato di condividere i contenuti dell’appello, promettendo di sostenerli, senza tuttavia nascondere il proprio pessimismo sulle decisioni che assumerà il vertice, dove si scontrano diverse visioni sulla crisi internazionale. Giulio Tremonti ha dedicato alla delegazione quasi un’ora e mezza, dicendosi d’accordo con temi cari alle ong cristiane, come la necessità di rivedere regole e codici del capitalismo. Il ministro dell’Economia ha confermato che l’Italia rientrerà in tre anni nel piano di impegni internazionali anti povertà, con il passaggio allo 0,5% del Pil richiesto dalla Ue, quintuplicando in pratica gli aiuti. Ha poi garantito che proporrà al G8 nuovi strumenti per finanziare l’Aiuto pubblico allo sviluppo come la D-Tax, l’1% sull’Iva e, in casa nostra, la destinazione dell’otto per mille destinato allo Stato alla cooperazione internazionale. Alla Farnesina Franco Frattini ha sottolineato che la centralità della persona è tra le priorità che la Presidenza italiana porterà al summit. Le altre sono sicurezza alimentare, protagonismo politico per l’Africa nello scacchiere mondiale, il proposito di dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030. Frattini si impegnerà per far dimezzare in cinque anni le trattenute sulle rimesse internazionali dei migranti. Infine, il ministro del lavoro Maurizio Sacconi, che ha ricevuto la delegazione con il sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella, ha condiviso l’appello per il rispetto dei diritti dei lavoratori nelle imprese multinazionali, in particolare quelle delocalizzate al Sud. Per Sacconi la migliore risposta verrà dalla responsabilità sociale delle imprese.Positivi i commenti dei partecipanti. Per il vescovo di Ivrea Arrigo Miglio, che ha sottolineato il tempo dedicato alla delegazione, «dagli incontri è emersa attenzione per le nostre proposte, una certa sintonia e la promessa di impegni concreti mettendo al centro la persona, Mi è sembrato importante che abbiano parlato anche i vescovi del Sud, i quali hanno comunque ribadito l’importanza del tema dell’immigrazione».«Parole rassicuranti che ci danno speranza» è il commento generale di Sergio Marelli, direttore della Focsiv, il quale registra come in particolare Giulio Tremonti abbia manifestato interesse al dialogo con la società civile. «Credo che si sia registrata sintonia con il governo ed è significativa l’attenzione dedicataci. Naturalmente guarderemo agli esiti del vertice senza fare sconti a nessuno».Oggi la delegazione si sposta a Mlano per partecipare alle 17, 30 in Duomo, alla celebrazione prefestiva presieduta dal Cardinale Tettamanzi cui seguirà una veglia di preghiera in piazza Santo Stefano, vicino alla basilica milanese dei migranti.