New York è sotto shock per ll'uccisione a sangue freddo di due poliziotti per mano di un giovane nero che poi si è
suicidato sabato pomeriggio a Brooklyn. Il sindacato della polizia e parte della città si sono già scagliati contro il sindaco Bill De Blasio, accusandolo di avere "le mani sporche di sangue".
La colpa del primo cittadino, scoppiato in lacrime ieri,
sarebbe quella di aver appoggiato le proteste contro la
decisione del Gran Giurì di non incriminare il poliziotto che
soffocò, fino a ucciderlo, l'afroamericano Eric Garner. Un gesto
che a molti agenti è parso "di tradimento".
Proprio l'uccisione del ragazzo nero sarebbe il movente del
folle gesto di Ishmael Brinsley, 28 anni, il killer che ha
freddato a bruciapelo i due poliziotti. "Hanno fatto fuori uno
di noi e io ne farò fuori due di loro", era il sinistro
messaggio postato su Instagram. E sabato pomeriggio Brinsley ha
portato a termine la sua vendetta.
Tutto è iniziato a Baltimora: lì Brinsley ha ferito a colpi
di pistola la sua ex fidanzata. Poi è andato nel quartiere
ghetto di Brooklyn, dove era già conosciuto. Ha avvicinato la
vettura nella quale erano seduti i due agenti, Wenjian Liu e
Rafael Ramos e, senza dire una parola, ha sparato ad entrambi
alla testa attraverso il finestrino. Un'esecuzione in piena
regola. "Non hanno nemmeno avuto il tempo di reagire. Sono stati
semplicemente assassinati", ha detto il capo della polizia
William Bratton visibilmente provato. Il
killer ha poi cercato la fuga. Stanato dalle forze
dell'ordine, Brinsley si è puntato l'arma alla tempia e si è
ucciso, mentre la folla in attesa sulla piattaforma della metro,
sconvolta, scappava in ogni direzione.
"È stato un atto particolarmente spregevole. Quando un
poliziotto viene ucciso si strappano le basi della nostra
società", ha subito condannato De Blasio. Ma durante la
conferenza stampa decine di poliziotti gli hanno clamorosamente
voltato le spalle, in un gesto di aperta contestazione.
Già nei giorni scorsi d'altra parte il sindacato della
polizia aveva avvertito il sindaco: la sua presenza non sarebbe
stata gradita ai funerali di agenti eventualmente caduti in
servizio.
Le parole di De Blasio e le sue lacrime non hanno insomma
commosso la comunità, e i messaggi su Twitter contro di lui si
sprecano. "Disgustato da questi atti barbari, che sono il
risultato prevedibile della retorica divisoria contro i
poliziotti attuata dal sindaco", scrive su tutti l'ex
governatore di New York, George Pataki, in riferimento al
sostegno di De Blasio alle proteste contro la brutalità della
polizia.
L'assassinio è stato condannato senza riserve dal presidente
Barack Obama, che ha esortato a respingere la violenza. "Due
uomini coraggiosi non torneranno a casa dai loro cari stanotte e
per questo fatto non c'è alcuna giustificazione", ha detto. Una
posizione condivisa poche ore prima dal ministro della
Giustizia, Eric Holder, che ha definito l'assassinio "un atto
barbaro".
Ferma condanna anche da parte delle famiglie di Michael Brown
e Eric Garner. Entrambe hanno rilasciato un comunicato nel quale
sostengono che "qualsiasi uso del nome di Brown e Garner in
relazione all'uccisione di agenti è riprovevole". Lo stesso
attivista dei diritti civili, il reverendo nero Al Sharpton, che
già nelle scorse settimane aveva dovuto intervenire per calmare
la rabbia contro i poliziotti, si è detto "scioccato" dal doppio
omicidio, difendendo la non violenza come unica via da
percorrere per combattere il razzismo.
Migliaia i messaggi di cordoglio su Twitter da parte dei
poliziotti, ma anche di gente comune. Alcuni hanno creato anche
un nuovo account con l'hashtag #Bluelivesmatter (la vita dei
poliziotti vale), in risposta all'altro hashtag
#BlackLivesmatter. Nella sua omelia, l'arcivescovo cattolico di
New York, il cardinale Timothy Dolan, ha chiesto a De Blasio di
dire alla polizia di New York che "San Patrizio prega per loro"
e la chiesa è scoppiata in un lungo applauso. Ma la tensione
rischia di esplodere di nuovo in tutta l'America: ieri in
Florida un altro agente è stato ammazzato a colpi di pistola
vicino Tampa, anche se al momento nessuno ha parlato di movente
razziale. Un altro poliziotto è stato aggredito a New York. È successo nella stazione del 28esimo distretto: in base alle prime informazioni, un uomo è entrato dentro l'edificio e lo ha aggredito, spezzandogli un braccio. Al momento non vi sono elementi che colleghino l'episodio con le tensioni razziali.