Kabul. Afghanistan, il mullah Omar dà l'ok ai colloqui
La guida religiosa dei taliban, il mullah Omar, torna a farsi sentire e difende la "legittimità" dei colloqui con il governo di Kabul per portare la pace in Afghanistan. Nel suo messaggio alla vigilia della festività dell'Eid (la fine del Ramadan) il mullah Mohammad Omar, che vive in una località segreta, ha spiegato che l'obiettivo dei colloqui è quello di "portare alla fine dell'occupazione" dell'Afghanistan. "Se guardiamo alle nostre regole religiose, possiamo trovare che gli incontri o anche le pacifiche interazioni con il nemico non sono proibiti", scrive il in un messaggio pubblicato sul sito dei taliban. "Insieme al jihad armato, gli sforzi politici e le strade pacifiche per raggiungere i sacri obiettivi rientrano in un legittimo principio dell'islam". La scorsa settimana una delegazione dell'Alto Consiglio per la Pace afghano si era riunita con rappresentanti taliban a Murree, a nord di Islamabad, in Pakistan, per tentare di mettere fine al conflitto in Afghanistan che si protrae da più di 13 anni. Il secondo round di colloqui è previsto dopo la fine del Ramadan, che dovrebbe concludersi venerdì. Il comunicato è stato accolto con prudenza dall'Alto consiglio di pace, l'organismo creato dall'ex presidente afghano Hamid Karzai per favorire il processo di riconciliazione. "Prima di tutto" i taliban devono annunciare "il cessate il fuoco e i colloqui di pace devono svolgersi con il cessate il fuoco", ha dichiarato Mohammad Ismael Qasimyar, consigliere dell'Alto consiglio di pace. I taliban negli ultimi mesi hanno moltiplicato gli attacchi e continuano a combattere contro i soldati Nato e americani ancora presenti in territorio afgano. Il mullah Omar, uno dei terroristi più ricercati al mondo, è stato dato per morto più volte. In particolare, alcuni siti ne avevano annunciato l'uccisione il 23 maggio 2011 in Pakistan. Ma i taleban avevano smentito e anche gli Stati Uniti avevano giudicato inattendibile la notizia. E' in clandestinità dalla caduta del regime dei taliban (1996-2001).