Afghanistan . Nei raid Usa uccisa una famiglia con 6 bambini: chi erano
Tre dei bambini uccisi nei raid Usa domenica
Diversi missili sono stati sparati oggi, lunedì, contro l'aeroporto di Kabul a meno di 48 ore dalla fine prevista per il ritiro americano dall'Afghanistan.
Secondo testimoni citati dai media, i razzi - almeno cinque - sono partiti da un auto, trasformata in un'improvvisata base di lancio, e sembra che almeno uno abbia colpito un edificio nei pressi dello scalo ma senza fare vittime, mentre altri sono stati intercettati dal sistema difensivo anti-missilistico installato all'aeroporto.
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La Casa Bianca ha confermato il tentato attacco missilistico contro l'aeroporto di Kabul, sottolineando che "le operazioni continuano senza interruzioni": lo ha reso noto in un comunicato Jen Psaki, portavoce del presidente Joe Biden. "Il presidente è stato informato che le operazioni continuano ininterrotte all'aeroporto di Kabul e ha riconfermato l'ordine che i comandanti raddoppino gli sforzi per dare priorità e fare tutto il necessario per proteggere le nostre forze a terra", si legge nella nota.
Intanto le vittime civili "collaterali" dell'attacco con droni avvenuto domenica contro un veicolo in un quartiere residenziale di KabuL rischiano di diventare un ulteriore grattacapo per il presidente Usa, Joe Biden.
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Facevano tutti parte di un'unica famiglia i dieci civili uccisi nel raid americano di domenica in Afghanistan. Stavano scendendo da un'auto nel loro vialetto quando l'attacco ha colpito un veicolo nelle vicinanze, ha raccontato al Washington Post Abdul Matin Azizi, un vicino che ha assistito al raid. Azizi, 20 anni, ha detto che l'esplosione è avvenuta mentre la famiglia stava rientrando a casa.
Diverse persone in lutto si sono riunite a casa di un altro vicino, all'ombra di un pergolato d'uva. Una donna, con il viso scosso dai singhiozzi, si è avvicinata all'ingresso del giardino, in preda alla disperazione. "Ho perso mia figlia, ho perso il mio cuore", ha urlato, invocando Dio prima che un gruppo di donne la circondasse, cercando di calmarla. La figlia di 2 anni di Suma Ahmadi e tre dei suoi fratelli sono stati uccisi nell'esplosione, ha riferito Ahmad Fayaz, un parente. Incapace di parlare, Suma è stata aiutata a tornare all'ombra.
In totale, otto tra bambini e giovani adulti sono stati uccisi nell'attacco, ha detto ancora Fayaz. Ieri la Cnn aveva riportato la testimonianza del fratello di una delle vittime, che aveva riferito di nove morti: il fratello Zamaray (40 anni) insieme a Naseer (30 anni), Zameer (20 anni), Faisal (10 anni), Farzad (9 anni), Armin (4 anni), Benyamin (3 anni), Ayat e Sumaya (2 anni). "Non siamo l'Isis o Daesh e questa era una casa di una famiglia, dove vivevano i miei fratelli con le loro famiglie", ha detto il parente delle vittime in lacrime. Secondo quanto riferito su Twitter da Muslim Shirzad, giornalista ex presentatore di Tolo News, il trentenne Naseer era un ufficiale dell'esercito afghano e per sei anni è stato interprete per le forze straniere. Doveva sposarsi oggi, e tutti i membri della sua famiglia stavano aspettando di partire per gli Stati Uniti.
Il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, ha condannato gli attacchi Usa contro militanti dell'Isis in Afghanistan, sferrati senza avvertire il movimento. "Condanniamo simili attacchi perché è illegale condurre attacchi arbitrari in altri Paesi. Se ci fosse stata una potenziale minaccia, avrebbe dovuto essere segnalata a noi, non sferrare un attacco arbitrario che ha provocato vittime civili", ha affermato Mujahid, rispondendo a una domanda posta da China Global Television Network (Cgtn).
Alla vigilia del termine fissato dagli Stati Uniti per il ritiro dall'Afghanistan i talebani hanno assicurato che permetteranno agli afghani autorizzati di lasciare il Paese. Sempre nella giornata odierna si riunisce il Consiglio di sicurezza dell'Onu: Francia e Regno Unito chiederanno una zona di sicurezza a Kabul per consentire il proseguimento delle operazioni umanitarie. Gli Usa e altri 97 Paesi hanno assicurato che continueranno ad accogliere i rifugiati. La Russia nel frattempo ha chiesto la convocazione di una "conferenza internazionale", che veda la partecipazione "dei Paesi i cui eserciti sono stati di stanza lì per 20 anni e hanno fatto quello che vediamo oggi", per discutere "la ripresa economica dell'Afghanistan" ha spiegato il rappresentante presidenziale speciale russo, e direttore del secondo dipartimento asiatico del ministero degli Esteri, Zamir Kabulov.