Le foto. Fame e freddo in Afghanistan. Medici senza frontiere: sanità al collasso
La fame, le malattie e ora il freddo. In Afghanistan il «sistema sanitario, da anni fragile, è a rischio collasso mentre i bisogni della popolazione sono enormi» e per quel che concerne la malnutrizione la situazione è «peggiorata rispetto allo stesso periodo dello scorso anno» in particolare a Herat. Inoltre, la maggior parte delle strutture sanitarie del Paese è sotto forte pressione a causa della carenza di personale e attrezzature ed alcune sono chiuse o mal funzionanti.
«Ciò significa che a volte i pazienti non possono accedere alle cure di cui hanno bisogno mentre l’assistenza sanitaria privata resta inaccessibile per milioni di persone». È il quadro drammatico della situazione umanitaria in Afghanistan che Medici Senza Frontiere (Msf) traccia in un rapporto.
Nel documento si evidenziano le crescenti difficoltà ad operare – dopo la presa del potere da parte dei taleban – nelle 5 sedi in cui l’Ong opera ovvero Herat, Kandahar, Khost, Kunduz e Lashkar Gah oltre al team di coordinamento a Kabul. Una delle situazioni più delicate è a Khost, dove Msf gestisce un ospedale materno-infantile.
«Ci siamo accorti molto velocemente che la capacità del sistema sanitario si stava deteriorando. Le strutture pubbliche avevano sempre meno farmaci. Il personale non veniva pagato. Abbiamo anche sentito che un ospedale locale stava operando alla luce delle torce», racconta all’Adnkronos la coordinatrice del progetto Msf a Khost, Lou Cormack. «Nel sistema pubblico, abbiamo sentito di persone che con i loro soldi acquistano articoli medici per mantenere aperte le strutture. Se una donna ha bisogno di un parto cesareo, tutti partecipano all’acquisto del carburante sufficiente perché il generatore funzioni durante l’intervento», prosegue Cormack. È tragica la situazione anche nei centri nutrizionali di Msf a Helmand e Herat, dove arrivano molti bambini malnutriti, effetto di una combinazione di fattori come la siccità persistente, la scarsità di cibo e la crisi economica. E ora il freddo.
«L’effetto a catena delle sanzioni – conclude Msf – contro il nuovo governo afghano si fa sentire profondamente a livello nazionale. E il Paese è vicino al collasso economico e istituzionale».