Asia. Afghanistan, l'ennesima violenza: «Fuori dalle scuole le bambine dai 10 anni»
Una classe femminile in Afghanistan
Notizie non confermate ufficialmente raccontano di un nuovo bando all'istruzione femminile in Afghanistan. Non si tratterebbe di un editto ufficiale, ma di un "consiglio" proveniente da rappresentanti del ministero dell'Istruzione in alcune province e rivolto ai presidi e agli insegnanti.
La raccomandazione sarebbe stata già applicata nella provincia di Ghani, a est del Paese (sulla strada che da Kabul a nord porta a Kandhar a sud) e avrebbe avuto l'effetto che le bambine sopra i 10 anni sarebbero state allontanate dalle diverse istituzioni scolastiche (scuole elemetari e corsi di istruzione brevi).
Il bando ufficiale, valido ed effettivo in tutto il Paese, riguarda le bambine dopo i 12 anni, dl sesto grado dell'istruzione elementare, quindi se l'ulteriore abbassamento dell'età fosse confermato, si tratterebbe di un netto peggioramento e di ulteriore colpo all'istruzione femminile.
Quello che sta accadendo in questi giorni, spiegano le fonti della Bbc Persia, riportate anche dal britannico The Independent, è che alcuni presidi hanno già separato le bambine dai loro compagni maschi e le hanno rimandate a casa.
Il portavoce del ministero degli Affari interni, Mohammad Sadiq Akaf, ha però negato che un simile provvedimento arrivi dall'amministrazione. «Se qualcosa è stato fatto, arriva dal ministero dell'Istruzione», ha detto alla Bbc.
Il 23 marzo 2022, alla ripresa dell'anno scolastico, i taleban avevano proibito la frequenza delle scuole medie (dopo i 12 anni) alle bambine. Uno stop che doveva essere temporaneo ma che non è stato mai revocato.
Dopo la conquista della capitale Kabul, il 15 agosto 2021 il regime integralista aveva subito sbarrato le porte dell'università alle studentesse. Sarebbe stato obbligatorio, per loro, essere accompagnate da un parente maschio, e avrebero dovuto seguire i corsi da stanze separate. Nella ovvia impossibilità di ottenere il rispetto di queste regole, il regime ha scelto la via drastica della chiusura, cancellando il futuro di migliaia di ragazze e mettendo a repentaglio anche quello dell'intero Paese. Altri divieti pian piano hanno espulso le donne dalla vita sociale e lavorativa, fino a quello più recente che ha chiuso i centri estetici.