Incidente aereo. Un'italiana tra i 108 morti nello schianto del Boeing a Cuba
C’è anche una cittadina cubana naturalizzata italiana tra le oltre 100 vittime del disastro aereo di Cuba dove venerdì un Boeing 737-200 si è schiantato poco dopo il decollo dall’aeroporto dell’Avana.
Delle 110 persone a bordo, 104 passeggeri e 6 membri dell’equipaggio tutti messicani, sono sopravvissute solo 2 donne, ricoverate in condizioni gravi ma stabili. Una terza donna, anch’essa estratta viva dai rottami in condizioni gravissime, è successivamente deceduta. L’Unità di crisi della Farnesina è in contatto con la famiglia in Italia della connazionale morta per fornire ogni possibile assistenza. La donna risiedeva a Cilavegna, nel Pavese. Si chiamava Carmen, aveva 50 anni, e aveva ottenuto la cittadinanza italiana per effetto delle nozze con un uomo di Cilavegna, Massimo Navaro, 58 anni. Era tornata a Cuba per fare visita ad alcuni parenti: sarebbe dovuta rientrare in Italia lunedì.
Nel bilancio delle vittime straniere ci sono anche due argentini, mentre la maggior parte dei passeggeri era di nazionalità cubana. Tra questi, anche 18 partecipanti a un raduno spirituale di una chiesa evangelica. L’aereo, affittato alla compagnia di bandiera cubana dalla messicana Damojh, era in servizio su una rotta interna, diretto a Holguín, a 670 chilometri a est della capitale. Appena dopo il decollo, testimoni l’hanno visto compiere una brusca virata e quindi prendere fuoco, prima di precipitare in un campo non lontano da alcune abitazioni. Il Boeing 737 era stato costruito nel 1979 ed aveva superato un’ispezione nel novembre del 2017.
L’Avana ha decretato due giorni di lutto nazionale e il governo ha aperto un’inchiesta. Papa Francesco ha espresso il proprio cordoglio, in un telegramma inviato dal segretario di Stato, Pietro Parolin, all’arcivescovo di Santiago, monsignor Dionisio García Ibañez.
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