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Unione Europea. "Rivedere il diritto d'asilo": intesa Francia, Italia e Germania

Vincenzo Savignano mercoledì 2 settembre 2015
​Serve un’equa ripartizione dei rifugiati», è l’appello congiunto di Berlino, Roma e Parigi. Di fronte all’aggravarsi del dramma dei migranti al quale si sta assistendo in questi giorni, i ministri degli Esteri di Italia, Paolo Gentiloni, Germania, Frank-Walter Steinmeier, e Francia, Laurent Fabius, hanno sottoscritto un documento di ampio respiro con il quale hanno chiesto «una forte risposta europea alla crisi».È quanto si legge nella nota della Farnesina, in cui si precisa che «il documento, molto articolato, mette in rilievo come, alla luce dei limiti e delle manchevolezze chiaramente mostrati dall’attuale sistema di regole europee in materia di asilo, creato ormai 25 anni fa, occorra rivederne contenuti e attuazione». I tre ministri hanno inoltre insistito «sull’esigenza di raggiungere l’obiettivo di un’equa ripartizione dei rifugiati sul territorio europeo». Importante anche un passaggio in cui si sottolinea di sostenere i Paesi dei Balcani che si impegneranno ad accogliere i profughi provenienti da teatri di guerre e conflitti come Iraq, Siria ed Afghanistan. E i Paesi dei Balcani vengono individuati anche come «sicuri», perciò adatti a rimpatri.Il documento è stato inviato a Federica Mogherini, rappresentante dell’Ue per gli Affari esteri, con la richiesta che dell’argomento si discuta il 4 e 5 settembre a Lussemburgo, in occasione della riunione informale dei Ministri degli Esteri dell’Unione Europea. Un incontro nel corso del quale si dovrebbero gettare le basi in vista del vertice del 14 settembre a Bruxelles che, secondo la maggior parte dei media tedeschi, sarà una giornata cruciale per fronteggiare la crisi migratoria che ormai sta investendo gran parte dell’Europa. Anche il governo di Berlino sta pensando a leggi uniche europee sul diritto d’asilo, inoltre pretende la realizzazione del sistema hotspot, basato su centri di smistamento tra richiedenti asilo e migranti economici, ossia tra chi scappa da guerre e chi cerca un lavoro. Una distinzione, quest’ultima, considerata fondamentale dal governo tedesco che ha confermato di voler accogliere migranti che fuggono dalle guerre, in particolare i siriani ma non intende lasciar passare anche tutti gli altri.A riguardo da Berlino è giunta una richiesta ufficiale all’Italia per intensificare i controlli al valico del Brennero. La richiesta è stata accettata. La Provincia di Bolzano inoltre accoglierà per qualche giorno, come misura temporanea per permettere alla Baviera di riorganizzarsi e fronteggiare l’emergenza, un numero di profughi stimato tra i 300 e i 400. I migranti, infatti, provenienti soprattutto dalla Siria continuano ad entrare in Germania. Nella stazione di Monaco di Baviera in meno di due giorni sono arrivate tra le 2.000 e le 2.200 persone con treni partiti da Budapest. Ora si dovrà trovare loro una sistemazione, ma non sarà facile. Il sessanta per cento dei tedeschi sono pronti ad accogliere i rifugiati siriani, molti si sono espressi anche con manifestazioni di gioia al momento degli arrivi. Ma mentre a Monaco di Baviera si ricevevano con fiori e musiche i profughi, la polizia ha intensificato i controlli nelle altre stazioni tedesche. La Germania è ormai per i siriani e non solo la terra promessa europea. Secondo i media stanno entrando nel Paese 100 profughi all’ora: un’emergenza che non ha precedenti. Per questo il governo vuole correre ai ripari.Il ministro dell’Interno Thomas De Maizière ha annunciato che entro la fine di ottobre saranno introdotte nuove norme sul diritto d’asilo e sulla regolamentazione dei flussi migratori. Per gestire meglio l’emergenza profughi e velocizzare le procedure De Maiziére non ha escluso modifiche alla Costituzione tedesca, ossia la possibilità dei Comuni di accedere direttamente ad aiuti finanziari dello Stato Federale per accogliere i rifugiati. La Costituzione tedesca prevede, invece, che i Comuni possano ricevere finanziamenti di ogni tipo solamente dai governi delle Regioni a cui appartengono. La decisione definitiva dovrebbe essere presa in un vertice in programma il 24 settembre tra tutti i ministri degli Interni dei 16 Länder tedeschi. Il ministro De Maiziére in un intervento alla tv pubblica Ard ha confermato le indiscrezioni e poi ha lanciato un appello ai colleghi europei: «Noi siamo pronti ad agire velocemente, prenderemo dei provvedimenti nel giro di poche settimane, ma anche l’Europa deve cambiare».