A Londra centomila persona questa
mattina si sono raccolte a Park Lane, per dire un secco no alle politiche
xeonofobe e difensive della Fortezza Europa e dar voce ad un
corale "Welcome refugees", come recitavano alcuni degli striscioni
portati dai manifestanti. La marcia solidale, partita da Park
Lane e diretta a Downing street, si è svolta in vista dei colloqui
sulla cosiddetta "crisi dei rifugiati" in Europa, in agenda per
lunedì prossimo. "Dobbiamo fare in modo che i rifugiati possano
raggiungere l'Europa in modo sicuro - spiegano gli organizzatori
della "Marcia di solidarietà coni migranti - C'è bisogno di un
sistema di trasporto ufficiale e sicuro. È prioritario elaborare
rapidamente le richieste di asilo da parte di persone provenienti
da zone particolarmente pericolose, come la Siria - continuano i
promotori - Non possiamo permettere che un paese dell'Ue chiuda
le proprie frontiere o costruisca recinzioni. Ci deve essere, a
livello europeo, un accordo sugli aiuti e la cooperazione, ci cui
c'è disperatamente bisogno, per alleviare la pressione sui
paesi del Mediterraneo".
Anche Copenhagen è scesa in
piazza - assieme ad altre capitali europee - per dire sì
all'accoglienza dei rifugiati. Nella capitale danese almeno
30mila persone hanno preso parte a una manifestazione
pro-migranti. Il corteo, ha informato la polizia di Copenhagen
su Twitter, "si sta svolgendo in modo pacifico e ordinato".
Nei giorni scorsi la Danimarca aveva bloccato treni e
autostrade, impedendo il transito dei profughi verso Germania e
Svezia; il governo ha in seguito fatto retromarcia,
ripristinando la libera circolazione. Migliaia di persone hanno partecipato ad
Amburgo, in Germania, alle manifestazioni a favore dei rifugiati e contro la xenofobia, dopo che la Corte costituzionale tedesca ha vietato una marcia neonazista. Secondo fonti della polizia, la manifestazione ha richiamato circa 7.500 persone. Disordini si sono verificati quando un gruppo di dimostranti ha attaccato un treno sospettando che vi viaggiassero sostenitori dell'ultradestra, portando alla sospensione temporanea del traffico ferroviario.Ma a conferma che l'arrivo di
centinaia di migliaia di profughi divide l'Europa, nei quattro
Paesi più poveri dell'Europa orientale (
Ungheria, Polonia,
Repubblica Ceca e Slovacchia) ci sono state manifestazioni
contro l'accoglienza. "Siamo qui perchè il governo ascolti la
nostra voce e abbandoni ogni piano di accoglienza dei
musulmani", uno degli organizzatori ha arringato la folla di
circa 5mila persone (10mila, secondo gli organizzatori),
radunate a Varsavia e che scandivano slogan anti-immigrati.