Georgia. Abkhazia, il presidente pronto a dimettersi. L'opposizione resta in Parlamento
L'assalto del Parlamento venerdì a Sukhumi
In Abkhazia, regione separatista della Georgia, i manifestanti che venerdì hanno occupato gli edifici governativi, si rifiutano di abbandonare il Parlamento di Sukhumi e gli altri luoghi istituzionali. Il presidente abkhazo Aslan Bzhania lo aveva chiesto come condizione per le sue dimissioni, lasciando intendere che avrebbe lasciato il potere al vicepresidente Badra Gunba. "Dicono che sono fuggito dall'Abkhazia, ma è una menzogna. Sono in Abkhazia. Ci siamo riuniti altrove non per preservare il mio potere, ma per preservare lo stato. Coloro che hanno occupato l'amministrazione presidenziale devono lasciarla," ha dichiarato Bzhania durante un incontro con i suoi sostenitori nel villaggio di Tamysh. Bzhania ha quindi espresso la sua disponibilità a candidarsi in nuove elezioni presidenziali. In precedenza l'opposizione aveva dato un ultimatum a Bzhania, concedendogli un'ora per dimettersi.
La contestazione è scoppiata il 15 novembre, quando il parlamento dell'Abkhazia avrebbe dovuto ratificare un accordo con la Russia che favoriva gli investimenti di aziende russe. La sessione è stata poi annullata perché i deputati non sono riusciti ad approvarne l'accordo economico con Mosca. L'opposizione, a questo punto, ha contestato questa decisione e ha chiesto che il parlamento fosse riconvocato per rimuovere la ratifica dall'ordine del giorno. Di fronte al rifiuto centinaia di persone si sono radunate davanti al Parlamento per una manifestazione e hanno poi circondato l'intero complesso governativo e lo hanno occupato. I manifestanti hanno precisato in una dichiarazione che l'occupazione del Parlamento non è contro gli stretti legami con la Russia, ma perché accusano il presidente Bzhania di "cercare di usare queste relazioni per il suo interesse personale e di manipolarle allo scopo di rafforzare il suo potere".
Mosca ha dichiarato venerdì di star seguendo questa "situazione di crisi" con preoccupazione e ha invitato i cittadini russi a evitare di viaggiare in Abkhazia. La Russia riconosce l'Abkhazia e un'altra regione separfatista, l'Ossezia del Sud, dichiaratasi indipendente nel 2008 dopo aver sconfitto nel 2008, in una guerra durata cinque giorni, la Georgia. Il Cremlino mantiene basi militari in entrambe le regioni e sostiene le loro economie. Quasi tutte le altre nazioni considerano l'Abkhazia come parte integrante della Georgia.