Cesvi. Tagikistan, nuova vita per le donne vittime di violenza
Circa un terzo delle donne tagike è vittima di violenze. Tuttavia, la maggior parte dei crimini non viene denunciata, complici le norme sociali che regolano i rapporti di genere e di età: il comportamento dei responsabili tende ad essere giustificato dalla società e dalle vittime stesse. "Di conseguenza, è difficile riconoscere come fattori di disuguaglianza quegli atteggiamenti che vengono taciuti e disconosciuti in quanto giustificati dalla consuetudine sociale”, commenta Giangi Milesi, Presidente Cesvi. In occasione dell’8 marzo, Giornata Internazionale della donna, Cesvi ricorda il suo impegno a favore delle donne, in tutto il mondo, attraverso i volti delle donne tagike ritratte dall'obiettivo fotografico di Monika Bulaj. “La maggiore indipendenza economica delle donne coincide con una maggiore indipendenza dagli uomini della famiglia e quindi con maggiori probabilità di ribellarsi alle violenze subite - spiega Milesi -. Noi di Cesvi crediamo, da sempre, che per cambiare le condizioni di vita delle donne sia necessario riconoscere il legame indissolubile fra il miglioramento della condizione femminile e la tutela dei diritti fondamentali”.