TERRORE A WASHINGTON. Sparatoria alla Marina: tredici i morti «Il killer era uno solo»
"Siamo ora sicuri che è stata una sola e unica persona responsabile" della sparatoria, in cui sono morte tredici persone, compreso il killer Aaron Alexis, e altre otto sono rimaste ferite, ha detto ancora il capo della polizia di Washington, Cathy Larnier. Allo stesso tempo, riferisce Fox News, l'Fbi ha fatto sapere che Alexis aveva avuto un regolare permesso di accesso al Navy Yard in virtù "del suo lavoro come contractor". Le persone uccise nella sparatoria, ha detto ancora il sindaco Gray, erano di età compresa tra i 46 e 73 anni, mentre delle otto persone rimaste ferite, ha aggiunto, tre sono state raggiunte da colpi d'arma da fuoco, mentre le altre cinque hanno subito traumi da stress o da cadute, nella fuga.Alexis, ha confermato la Marina, lavorava alla Navy Yard con un contratto a tempo determinato come consulente nel settore tecnologico. Ma secondo alcune fonti aveva recentemente perso il posto, fatto che forse avrebbe scatenato la sua follia omicida. Nel 2004 era stato arrestato dalla polizia di Seattle per aver sparato alle gomme di un camion di una ditta di costruzioni parcheggiato vicino casa sua. Allora l'uomo disse alla polizia di aver avuto un black-out mentale a causa della rabbia e di essere rimasto sconvolto dopo che i fatti dell'11 settembre. Secondo la testimonianza del padre Alexis aveva partecipato alle squadre di soccorso dopo gli attentati. L'uomo non fu mai incriminato per la vicenda di Seattle. Alexis, che era buddista, aveva servito in Marina dal 2007 al 2011. Fino al trasferimento quattro mesi fa a Washington, aveva vissuto quasi sempre a Fort Worth, in Texas, dove 3 anni fa fu coinvolto in una sparatoria. L'uomo aprì il fuoco contro l'appartamento del suo vicino, ma non fu incriminato dopo che disse alla polizia che il colpo era partito accidentalmente mentre puliva la sua arma.
"Faremo di tutto fare luce su questo atto di codardia". Lo ha detto il presidente Usa Barack Obama, sottolineando, visibilmente commosso che, "ci troviamo a fronteggiare una inimmaginabile violenza...e stavolta qui a casa".