Giovani e Vescovi. Michele e Lucia: "Siamo testimoni del dialogo tra i nostri amici"
Uno dei tavoli di discussione all'incontro "Giovani e Vescovi"
Alla fine del primo incontro del percorso "Giovani e Vescovi"; l'emozione più comune tra i partecipanti era l'entusiasmo. "La giornata è andata molto bene perché abbiamo lavorato con i vescovi alla pari, proprio come succede in un'équipe", racconta Michele Goisis, 22 anni, che insieme a Lucia Pareti aveva preso parte all'intervista di Avvenire all'Arcivescovo di Milano, Mario Delpini, e ha partecipato all'evento del 6 novembre in Duomo.
Prima dell’evento Michele era scettico sulla sua riuscita: "Avevo paura ci fosse troppa formalità, invece è stato possibile esprimere liberamente i nostri pensieri". Per ogni tematica al centro dell’incontro, i giovani hanno lanciato diverse idee per realizzare un cambiamento positivo a partire dalle proprie città. "Le proposte sono state così tante che il tempo per affrontarle non è stato sufficiente - si rammarica lo studente -. Io ero seduto al tavolo dell'interculturalità e lì i giovani hanno proposto giornate di incontro tra culture e religioni diverse, da inserire in percorsi già esistenti, come quelli di catechesi, e la valorizzazione di enti che già fanno dell’interculturalità la loro vocazione. Abbiamo immaginato una Chiesa in uscita rispetto ai suoi soliti luoghi". Il desiderio espresso dai partecipanti è che queste idee si tramutino presto in realtà. "La parola d’ordine, adesso, è essere testimoni del dialogo bello e nuovo che abbiamo vissuto", sostiene Michele. Secondo lui, "la giornata può portare frutto solamente se tutti decidiamo di mettere le mani in pasta e di sognare in grande".
L’altro desiderio emerso con forza è che il dialogo con i vescovi continui. "Spero che gli organizzatori ci coinvolgano in un percorso d’azione comune. Potremmo darci degli obiettivi da realizzare ognuno sul proprio territorio, con scadenze specifiche, e poi ritrovarci per raccontare le novità", si augura Lucia, 31 anni, che ha partecipato all'evento come "inviata" di Economy of Francesco. Dagli adulti si aspetta che "rispettino le nostre idee e ci lascino spazi d’azione", spiega. E perché il cammino porti a cambiamenti reali, "è necessario anche fare rete tra tutte le Associazioni coinvolte". Per Lucia l’evento in Duomo è stato sorprendente: "Vedere tanti giovani impegnati in realtà di volontariato o in movimenti ha mostrato quanta bellezza esiste e anche quanta voglia di cambiamento ci sia", racconta. "Tutti noi eravamo animati dal desiderio di costruire un cammino nuovo verso una Chiesa più vicina ai temi attuali".