Lisbona. Da Assisi a Roma, la Gmg degli australiani: storie di vite rinnovate
Padre Cameron con alcuni giovani pellegrini del suo gruppo
Il cammino delle Gmg ha conosciuto una tappa formidabile in Australia quando, nel 2008, 500mila giovani hanno aderito con gioia all’invito di papa Benedetto: la sera del 19 luglio, nell'ippodromo di Randwick a Sydney, fu celebrata la veglia che a tutt’oggi risulta essere il più partecipato evento della storia dell’Australia.
In quella folla oceanica c’era anche padre Cameron Smith, religioso dei Missionari dell’Amore di Dio (Mgl è l’acronimo australiano). Allora aveva 18 anni, un cuore pieno di dubbi, una spiritualità fragile in cerca di certezze: «Stavo ancora esplorando la mia fede – racconta in esclusiva ad Avvenire - e sono cresciuto molto quando ho sperimentato la dimensione universale della Chiesa durante la Gmg di Sydney. So quanto questa esperienza possa essere significativa per i giovani e per il loro percorso di fede: l’ho vissuto sulla mia pelle. Per questo li ho accompagnati a Cracovia nel 2016, quando ero loro educatore, e oggi ho ricevuto la grazia di accompagnarli come loro assistente spirituale.
Padre Cameron guida un gruppo di 45 pellegrini, solo una parte dei 530 australiani che sono arrivati a Lisbona per partecipare alla Gmg. Hanno visitato Roma e Assisi per diversi giorni prima di arrivare a Fatima e poi dirigersi a Lisbona. Durante il pellegrinaggio nella città del poverello di Assisi, esattamente quando hanno sostato in preghiera presso l’eremo delle carceri, uno dei partecipanti ha definitivamente preso la scelta di entrare in noviziato presso una congregazione religiosa. Ed ancora, durante la fase italiana del loro pellegrinaggio, una coppia sposata da appena tre mesi ha offerto la propria testimonianza sulla vocazione al matrimonio. Per padre Cameron questo “viaggio interiore” è il primo e il grande risultato della Gmg: «Tanti ragazzi dei nostri si stanno ponendo domande molto profonde sul loro futuro e sulle loro scelte, alcuni giovani fanno tante domande sul sacerdozio e sulla vita consacrata: è bello poter dare loro risposte, poterli aiutare nel loro discernimento».
Il vescovo ausiliare di Melbourne, Tony Ireland, presiede la messa a Fatima con tutti i pellegrini australiani - Per gentile concessione del gruppo australiano alla Gmg
Durante i giorni vissuti a Roma, il gruppo dei pellegrini australiani ha avuto il privilegio di essere ricevuto in udienza privata dal Santo Padre. Un’udienza concessa “a sorpresa”: «Dopo l’incredulità iniziale – racconta padre Cameron – è subentrato lo stupore: il Papa ha ascoltato i nostri interventi e ha risposto a lungo alle nostre domande».
I pellegrini australiani a San Damiano (Assisi) - Per gentile concessione del gruppo australiano alla Gmg
Una giovane del gruppo, Geraldine, ha chiesto al Papa come poter aiutare gli indigeni a trovare un posto nella Chiesa, una domanda molto importante per i cristiani australiani. «La prima parola del Papa – racconta padre Cameron – è stata "vicinanza", ci ha fatto capire che dobbiamo camminare a stretto contatto con loro e ascoltare la loro storia per aiutarli a essere fedeli alla loro cultura e ad arricchire la chiesa con i loro doni». Un giovane studente ha chiesto al Papa come avesse capito che Dio lo stava chiamando al sacerdozio, Francesco ha condiviso la storia molto personale del giorno in cui Dio lo ha distolto dai suoi amici per visitare una chiesa ed è stato commosso dall'esperienza della confessione.
L'arcivescovo di Melbourne, Peter Comensoli, celebra a San Pietro con i pellegrini della sua diocesi - Per gentile concessione del gruppo australiano alla Gmg
Greg, un seminarista del gruppo di padre Cameron, ha chiesto al Papa se avesse qualche consiglio per chi sta facendo discernimento sulla vocazione al sacerdozio. «Francesco ci ha sorpresi tutti, racconta padre Cameron, chiedendo a Greg "perché sei un seminarista?". Il Papa non si limitava a darci delle risposte da manuale, ma era davvero interessato ad avere una conversazione con noi. Questo mi ha mostrato l'amore di Dio in modo tangibile e ogni volta che sentirò, leggerò o vedrò Papa Francesco mi ricorderò di questo incontro». Per i pellegrini australiani incontrare papa Francesco tra le folle di centinaia di migliaia di persone a Lisbona non sarà la stessa cosa: hanno dialogato con lui, lo conoscono, ed egli ha interagito con le loro vite in un modo profondo che non dimenticheranno mai. Anche questo è Gmg: avere il dono di uno stretto contatto con il successore di Pietro.