Giovani

Giovani e Vescovi. «Conversione ecologica? Nuove abitudini, vincendo la comodità»

Chiara Vitali domenica 16 gennaio 2022

Alcuni giovani che hanno partecipato alla giornata "Giovani e Vescovi"

Cosa possono dire i giovani alla Chiesa su tematiche come gli affetti, l'ecologia, l'intercultura, i riti, la vocazione e il lavoro? La domanda è al centro di "Giovani e Vescovi", percorso che sta coinvolgendo in questi mesi tutte le diocesi della Lombardia. Al centro c'è il dialogo tra Vescovi e giovani su temi importanti per la loro vita. La prima tappa è stata il 6 novembre, in Duomo, a Milano: quel giorno Vescovi e ragazzi si sono incontrati attorno ad alcuni tavoli tematici e hanno raccolto numerose idee per immaginare strade di crescita e rinnovamento dentro la Chiesa.

Giovani e Ecologia: «È l’ora di passare dalla protesta al cambiamento. Vinciamo la comodità, servono nuove abitudini»

«Coscienza ambientale» ed «ecologia integrale» sono le due espressioni che i giovani hanno usato più spesso nei dialoghi a tema Ecologia, il 6 novembre in Duomo, a Milano. L’argomento è estremamente attuale: la crisi climatica, protagonista delle parole dei giovani, causa in molti «un’angoscia per il futuro, che gli esperti definiscono “eco ansia”», spiegano i presenti. Oggi l’esigenza è rispondere alle sfide ambientali in modo concreto: «Bisogna passare dalla teoria alla pratica, dalla protesta al cambiamento» dicono i giovani. «Stiamo provando a modificare le nostre abitudini. È un processo lungo, che avviene solo un passo alla volta». Lungo, sì, e anche difficile: «I risultati non si vedono nell’immediato e questo a volte è sconfortante» sottolineano i presenti. E altri aggiungono: «Siamo immersi nell’epoca delle comodità, è per tutti difficile uscire da questa logica».

I giovani hanno la consapevolezza di non poter agire da soli: «Dobbiamo dare un senso collettivo al nostro destino. La battaglia ecologica è globale e comunitaria, nasce anche da una ribellione all’individualismo» dicono in molti. Giovani, adulti, anziani: durante i dialoghi ci si chiede quali siano i rispettivi ruoli nell’affrontare la crisi. «Noi facciamo la nostra parte, ma poi sono le istituzioni, e quindi gli adulti, a dover cambiare» dicono alcuni dei presenti. Altri sfogano la «rabbia» di non sentirsi ascoltati, tutti desiderano una collaborazione tra le generazioni: «Gli adulti hanno più conoscenze di noi, insieme possiamo pensare soluzioni concrete alla crisi». Più volte viene citata l’enciclica del Papa Laudato si’: «Occuparci del nostro pianeta significa guardare anche alle povertà di questo tempo e mettere al centro la dignità della persona, perché tutto è interconnesso» spiegano i giovani, che riconoscono nella Chiesa un attore importante per progettare il cambiamento. «La Chiesa può mostrare stili di vita sobri e fraterni, educando tutti all’ecologia integrale». Il suo ruolo può anche giocarsi nel contrastare il consumo a tutti i costi: «L’impressione è che noi consumiamo per riempire un vuoto. La Chiesa può invece portare la pienezza di una comunità in cammino verso un obiettivo».