Affettività e sessualità. Spiegami cosa vuol dire "Ti amo"
Un progetto del laboratorio Up2Me
Prosegue il nostro viaggio tra i percorsi di educazione all’affettività e alla sessualità. Il criterio guida rimane quello espresso da papa Francesco nella catechesi di mercoledì 17 gennaio: Amare vuol dire rispettare
Non solo formazione alla sessualità ma un’esperienza relazionale di reciprocità per comprendere insieme, ragazzi, genitori e formatori, che si possono maturare risposte importati in un dialogo aperto e sincero attraverso l’alfabetizzazione emotiva. Si intitola “Up2Me” (dipende da me”), il percorso avviato nel Movimento dei Focolari, dopo anni di collaborazione internazionale tra famiglie e animatori giovanili con importanti contributi interdisciplinari (psicologia, pedagogia, medicina...).
I numeri sono incoraggianti. Dal 2015 il percorso ha visto coinvolte 12 scuole residenziali in 30 nazioni, 4 continenti. Hanno fruito di Up2Me circa tremila tra bambini, ragazzi, giovani e genitori. Il percorso è stato proposto con risultati positivi anche in altri ambienti, comprese case di accoglienza per minori.
Alla base una visione antropologica che punta a una relazionalità positiva, aperta creativamente alla dialogicità, all’ospitalità, al rispetto delle dimensioni di unicità e irripetibilità della persona umana. In sintesi, alla visione dell’essere umano come amore, nel senso più profondo del termine. La struttura varia naturalmente in base all’età dei ragazzi. Sono previste sessioni destinate ad approfondire specifiche tematiche che vengono affrontate con l’aiuto di materiale didattico ad hoc. Gli animatori hanno a disposizione anche testi per prepararsi sulle tematiche.
Dai 4 agli 8 anni i bambini sono accompagnati dalle famiglie e aiutati da una coppia di facilitatori. Si lavora sull’educazione integrale curando l’aspetto di competenze emozionali-relazionali dei bambini, base delle loro relazioni affettive e dello sviluppo della sfera sessuale. Si punta su strumenti di ricerca esplorativa per dialogare con la diversità culturale e suscitare ascolto al tema dell’educazione. Tanti i riscontri positivi. Raccontano i genitori: «Abbiamo iniziato il percorso con Up2Me con tante aspettative e alla fine del percorso la realtà aveva superato le aspettative. È stato un percorso con tempo “esclusivo” ai nostri figli e ci ha fornito delle chiavi di lettura diverse nell’aiutare i nostri figli che, a loro volta hanno maggiore consapevolezza di mamma e papà (ma come mamma anche tu hai paura?) nonché di crescita e confronto con gli altri partecipanti di Up2Me, piccoli e grandi». E ancora: «Ci avete insegnato qualcosa per la nostra vita attuale, ma anche per il futuro dei nostri figli. Grazie per aver reso felice la nostra famiglia».
Dai 9 ai 17 anni i ragazzi vengono suddivisi in 3 fasce d’età e i gruppi vengono coordinati da una coppia sposata. I corsi prevedono 10-13 sessioni e proseguono per 3-6 mesi, con approfondimenti su molti aspetti adeguati all’età: dimensioni della persona (corporea, emozionale, intellettuale ecc.), gestione delle emozioni, relazioni (famiglia, gruppo dei pari, partner), amicizia, bullismo, innamoramento, sessualità, nascita vita, custodia del corpo (stili di vita, prevenzione abusi), vantaggi e rischi dei social, orientamento sessuale, progetto di vita e tanto altro ancora. Superate anche le inevitabili diffidenze dei ragazzi: « All’inizio mi sembrava un po’ noioso, ma man mano che il corso andava avanti mi è sempre più piaciuto, forse perché iniziavo a conoscere gli altri ragazzi del gruppo oppure perché si trattava di cose che mi interessavano. Fatto sta che mi diverto anche se in alcuni momenti ci si può imbarazzare perché si trattano argomenti non comuni da esporre. Con questi incontri ho iniziato a conoscere innanzitutto il mio corpo sia esteriormente che interiormente, a conoscere i nostri atteggiamenti e le nostre sensazioni. Comunque mi è piaciuto e lo rifarei volentieri».
Dai 18 anni in avanti i giovani vengono aiutati ad approfondire il tema dell’affettività e della sessualità da un piccolo team di adulti. Si sperimentano dinamiche, si ricorre a test, giochi, brevi temi e si dialoga molto. Tre le macroaree su cui si insiste: la propria storia, l’identità sessuale e progetto di vita. Prioritaria la formazione tra pari. Infine i genitori che, in gruppo, trovano spazi di confronto/riflessione su tematiche educative legate agli argomenti di Up2Me. Si tratta di un confronto tra pari, non essendoci esperti a guidare: le coppie stesse cercano risposte scaturite dal confronto e condivisione di esperienze. Così, insieme, si mette a fuoco ciò che è necessario per la propria famiglia e in che modo si può migliorare le relazioni coi figli. Racconta una mamma: «Ho trovato molto utile il percorso pensato per i genitori. Innanzitutto, è stata occasione per confrontarmi con mio marito. Troppo spesso accade che l'educazione o il parlare con i figli di determinate tematiche sia delegato ad un membro della coppia... ma spesso accade anche che non ci sia prima e dopo un vero confronto tra noi genitori. Inoltre, è stato occasione per dimostrare loro che esserci era un qualcosa di molto concreto».
Il percorso non segue schemi rigidi, fissati una volta per tutte. Ma viene aggiornato periodicamente, grazie ai feedback dei tutor dal mondo. È inoltre in corso uno studio, in collaborazione con l’Istituto Universitario Sophia (Loppiano) ed altre Università, finalizzato a valutare l’impatto dei percorsi svolti ad oggi (info: up2me.afnonlus.org). © R