Novità. "Onora il padre e la madre", la prima Fondazione per i genitori in difficoltà
Come difficile, per due genitori anziani, ammettere di avere difficoltà nel rapporto con i figli ormai grandi. Come è difficile comprendere che nel delicato e comunque sempre conflittuale rapporto tra le generazioni si è innescato un meccanismo perverso che rischia di trasformare quel confronto fisiologico in una disputa con risvolti patologici. Come è difficile, penoso, imbarazzante, guardare in faccia alla realtà e aprire il cuore per riconoscere che quella figlia o quel figlio, su cui erano state riposte tante aspettative, rischia di allontanarsi dal cuore e, anzi, è diventato una spina nel fianco, un cruccio che rende più amara la vecchiaia, una preoccupazione che innesca tante domande e tanti pensieri amari. Perché è inutile negarlo, quando tra genitori anziani e figli adulti si apre un conflitto grave, loro, i vecchi, finiscono per accusarsi vicendevolmente, in un turbine di colpe vere o supposte, errori reali o presunti, antichi o recenti, parole sfuggite a te o a me, in quella situazione in cui «avremmo potuto evitare di fare questo, di dire quest’altro, di metterci in mezzo, di avanzare quella proposta, di offrirci disponibili in quella situazione». E tanto altro ancora.
In realtà, ogni situazione è più sfumata e complessa di quello che si pensa. Ma quando ci sono di mezzo le nuove relazioni dei figli, le famiglie acquisite, le proprietà da alienare o da destinare all’asse ereditario, le grandi decisioni da cui si teme di essere esclusi, per i genitori anziani si apre un carosello di tensioni che possono diventare barriere invalicabili costruite sull’incomprensione, sul pregiudizio, sull’incomunicabilità. Talvolta tutto s’aggiusta, lasciando magari ferite profonde. In altri casi rimangono solo le ferite e nulla riesce più ad essere come prima.
A chi possono chiedere aiuto allora quei genitori anziani? A chi possono aprire il cuore? «Ci sono associazioni per i bambini abbandonati, per le donne che hanno subìto violenza, per gli animali maltrattati, tutto giusto naturalmente. Ma per i genitori anziani, che si trovano in condizioni di vulnerabilità perché le relazioni con i figli sono diventate tanto complesse da suscitare sofferenza e preoccupazione, non c’era nulla. E allora ci abbiamo pensato noi».
Lo spiega Josetta Saffirio, presidente della Fondazione IV Comandamento che è stata presentata questa mattina a Cuneo. Iniziativa coraggiosa, sicuramente controcorrente, sicuramente destinata ad aprire una riflessione importante sul rapporto tra le generazioni in quest’epoca di profondo disorientamento valoriale. Josetta, donna e madre di solide radici cattoliche, per tanti anni insegnante e manager nel settore vitivinicolo, ha pensato all’indicazione del decalogo “Onora il padre e la madre” per richiamare un dovere morale che va oltre però all’aspetto religioso. La cura, il rispetto, la gratitudine verso i genitori anziani rappresentano uno stile di vita connotato eticamente che non ha bisogno di alcun riferimento dottrinale. Dovrebbe fare parte di qualsiasi paradigma antropologico, al di là delle divisioni di fede, di razza, di appartenenza. «Ma oggi, almeno in qualche occasione – riflette con amarezza – non è più così e i casi di genitori anziani soli con i loro problemi, oppure maltrattati, in difficoltà, alla prese con problemi che non riescono a risolvere da soli, sono davvero tanti».
Josetta, nata cresciuta a Cuneo, liceo classico poi laurea in agraria, ha insegnato per tanti anni viticoltura alla Scuola enologica di Alba e, allo stesso tempo, ha mandato avanti l’azienda vitivinicola di famiglia, che porta appunto il suo nome a Monforte d’Alba, nel cuore delle Langhe dove si produce un barolo d’eccellenza. Nel 2021 l’azienda è stata venduta ma ha mantenuto quel nome prestigioso, “Josetta Saffirio” e una produzione che richiama il meglio della tradizione piemontese. «Con parte del ricavato della vendita – prosegue lei - ho sentito l’obbligo morale di fare qualcosa di importante, una fondazione benefica pensata per i genitori che si trovano in una condizione di vulnerabilità. Ho certamente voluto ricordare i miei genitori, Ernesto e Maria, e la fondazione infatti è a loro intitolata, ma anche tutte le generazioni che mi hanno preceduta».
In quest’ambito specifico non c’erano però precedenti a cui far riferimento. Josetta – nome gentile, pensato dalla mamma, devota di san Giuseppe, ma che non voleva accontentarsi del solito Giuseppina – ha chiesto aiuto ad alcuni amici esperti del settore e ha messo a fuoco un progetto capace di dare rispondenza al suo desiderio di pensare ai genitori in difficoltà.
Questa mattina, nel salone d’onore del Comune di Cuneo che ha concesso il patrocinio alla nuova fondazione, oltre alle autorità civili e religiose, accanto a Josetta Saffirio, presidente e ideatrice, c’era la coordinatrice delle attività e sviluppo della Fondazione, Maria Chiara Restori e tanti altri collaboratori. «La missione della Fondazione è quella di migliorare la qualità della vita dei genitori fragili – ha spiegato Josetta - attraverso servizi di supporto psicologico e sociale, di assistenza legale e finanziaria, nonché attraverso la creazione di reti di solidarietà, che possano compensare l’assenza del sostegno familiare».Ma, concretamente, quali saranno gli ambiti di intervento della Fondazione IV Comandamento? Innanzi tutto, il supporto psicologico ed emotivo: incontri individuali e di gruppo con esperti come counselor, psicologi, pedagogisti e mediatori familiari, per affrontare problematiche legate alla genitorialità, al rapporto genitori-figli e alle dinamiche familiari. Per incominciare ci sono già tre psicologi coinvolti nel progetto: Elisabetta Bedino, Laura Cargnino e Andrea Polla Mattiot.
E poi si penserà alla creazione di reti di supporto tra famiglie: gruppi di sostegno tra genitori per creare opportunità di condivisione delle esperienze e dei consigli pratici e costruire una comunità solidale dove le famiglie possono confrontarsi e aiutarsi reciprocamente. Previsto anche un servizio di consulenza legale specializzata. E quindi assistenza ai genitori nella gestione di questioni complesse di natura giuridica, come le successioni, la compravendita immobiliare, la risoluzione di controversie, anche tramite mediazioni, volte al raggiungimento di composizioni pacifiche e vantaggiose per tutte le parti coinvolte, soprattutto in ambito patrimoniale e familiare. E infine consulenza fiscale e finanziaria: consulenze personalizzate per massimizzare le agevolazioni disponibili, per la gestione delle finanze personali, la pianificazione economica e la protezione del patrimonio, anche nell’ottica del “dopo di noi”.«I nostri valori – conclude Josetta Saffirio – sono chiari: solidarietà, dignità della persona, inclusione sociale, rispetto per il ruolo genitoriale. E questi valori guideranno il nostro operato per raggiungere il maggior numero possibile di persone che necessitano di assistenza, sviluppare progetti specifici per affrontare problematiche emergenti, potenziare la rete di servizi esistenti, attraverso collaborazioni con altre associazioni ed enti locali, e, infine, contribuire al benessere della comunità locale».