Narrativa. La sestina finalista del premio Pontremoli città del libro e della famiglia
La sestina finalista
La giuria del “Premio di narrativa Pontremoli città del libro e della famiglia” ha licenziato la sestina dalla quale il 6 luglio sarà scelto il vincitore. I sei finalisti sono: “Quel prete è da fucilare” di Bruno Fasani (Tau editrice), “Ciatuzzu” di Catena Fiorello Galeano (Rizzoli), “Dora per sette” di Saschia Masini (Piemme), “La storia di Cesare - Scegliere a occhi chiusi la felicità” di Valentina Mastroianni (DeAgostini), “Ero l’uomo della guerra - La mia vita da fabbricante di armi a sminatore”, di Vito Alfieri Fontana con Antonio Sanfrancesco (Laterza), “I sorrisi non fanno rumore” di Enrica Tesio (Bompiani Editore).
Alla Terza edizione del Premio "Pontremoli città del libro e della famiglia” concorrevano inizialmente 53 libri segnalati dei lettori, a cui è seguita da parte degli organizzatori una prima selezione di 11 testi. Da questi si è giunti alla sestina finalista licenziata da una commissione di studiosi, accademici, editori, giornalisti e librai, coordinati da Francesco Giorgino.
Con questa iniziativa letteraria gli ideatori del Premio, il Forum delle Associazioni Familiari, il Comune di Pontremoli e la Fondazione Città del libro (curatrice del premio Bancarella), intendono sottoporre all’attenzione dei lettori e dell’opinione pubblica libri che nelle loro trame raccontino anche la vita reale e quotidiana delle persone nella loro normalità fatta soprattutto di relazioni familiari, fraterne e amicali.
Nei sei libri scelti quest’anno, tutti di piacevole lettura, il valore delle relazioni e della comunità è un filo conduttore che emerge ad esempio attraverso la ricostruzione di una vicenda storica che appartiene alla Resistenza, o nel rapporto tra un padre e un figlio capace di cambiare la vita del genitore in un percorso di conversione umana ed economica, in una bella e gustosa commedia che racconta il viaggio di una famiglia attraverso l’Italia, nella struggente vicenda di riscatto di un bambino capace di affrontare traumi e paure.
«Tutti i sei libri in sestina ci raccontano, ora con linguaggio chiaro e preciso ora asciutto ed efficace, storie dove la famiglia è la protagonista o lo sono i rapporti familiari e dove il lettore non solo si appassiona e commuove, ma si riconosce nella sua normale quotidianità», spiega Nino Sutera, curatore e ideatore del premio.