Pubblicità civile. Uno spot anche per il volontariato
Sono passati solo pochi giorni dalla chiusura della rutilante Design Week milanese, e una nuova week si è affacciata sulla città per coinvolgere, divertire, appassionare, informare, intrattenere, sperimentare… No, non stiamo parlando della settimana della moda, e neanche di un qualsiasi altro appuntamento normalmente programmato nel palinsesto meneghino. Da qualche tempo, infatti, Milano ha costruito un formidabile calendario di mondanità che coniugano business e cultura, spettacolo e arte, ma che ancora non aveva visto decine di migliaia di persone sparpagliarsi tra i nove municipi e i principali centri del suo hinterland, per una festa che ogni anno celebra la cittadinanza attiva e il volontariato.
In gergo si chiama terzo settore, e io sinceramente non capisco perché debba venire dopo i primi due – quello del mercato e quello della politica – quando sono proprio questi a beneficiare più che mai del supporto disinteressato di chi opera nel mondo del volontariato. I numeri sono impressionanti: sono milioni i volontari e le volontarie nel nostro Paese, l’ultima rilevazione Istat ne ha contati 5.500.000, significa che il 10% della popolazione italiana si dedica a una qualsiasi attività di aiuto verso i più fragili. La Lombardia è la regione con il più alto numero di persone all’interno delle 53.000 organizzazioni (il 16% del totale italiano) per una cifra che supera il milione di individui. Ecco perché nasce da qui l’idea di una grande festa che tolga il volontariato dallo stigma un po’ malinconico e tristanzuolo che si porta dietro. La Civil Week è organizzata da Buone Notizie del Corriere della Sera, insieme a CSV Milano ETS, i Forum del Terzo Settore, una ridda di Fondazioni e partner (istituzionali e non), per richiamare l’attenzione sul lavoro straordinario di migliaia di organizzazioni non profit che dal 4 al 7 maggio si sono date appuntamento per raccontare in maniera inedita il proprio impegno. Talk, concerti, una sfilata, oltre 460 eventi diffusi per questa quinta edizione che ha saputo coinvolgere la cittadinanza intorno alle energie impagabili di chi presta il proprio tempo e le proprie competenze al sostegno dei meno fortunati.
«Io mi prendo cura» è stato il titolo di quest’ultimo appuntamento e intorno a persone, territorio e ambiente si sono moltiplicate le iniziative che da giovedì a domenica scorsi hanno impattato sull’intera cintura metropolitana ricordando ai più che Milano non è solo la città delle verticali inarrivabili, perché da sempre c’è chi rivolge il proprio sguardo verso il basso, attivandosi in prima persona per fare in modo che le disparità vengano colmate e che ciascuno possa trovare il proprio posto e tornare a immaginare in un futuro più giusto. Se c’è cura, c’è speranza, ma c’è soprattutto attenzione verso i contesti e la Civil Week è la miglior forma di pubblicità per chi opera nel volontariato.