I giovani di EoF. Josef, un impegno verso la consapevolezza
Per Josef Zvoníèek, 28 anni, nato e cresciuto a Zlín, cittadina della regione ceca della Moravia meridionale, l’idea di lavorare per Papa Francesco era, fino all’anno scorso, un sogno quasi bizzarro. Laureato in ingegneria meccanica al politecnico della Brno University of Technology, non osava neppure immaginarlo, tanto gli appariva irrealizzabile. Invece è successo. Josef, ex designer di stampanti 3D in un’azienda di Praga, è oggi coordinatore per la Repubblica Ceca e la Slovacchia di Economy of Francesco, l’iniziativa internazionale per giovani economisti e imprenditori sollecitata dal Santo Padre nel 2019 per progettare società più sostenibili e attente agli ultimi. La proposta di lavoro che lo fa sentire “al servizio” del Pontefice, come nel sogno inconfessabile di qualche anno fa, è arrivata nel mezzo di quello che lui chiama un «un processo di trasformazione». «Sentivo già da tempo – racconta – che dovevo cambiare». A stargli stretto non era solo il tipo di impiego ma, precisa, «il mio stesso modo di vivere». Intensità di marcia e obiettivi. A insinuargli nel cuore il seme della rivoluzione che si è compiuta lo scorso gennaio sono stati, sottolinea, i suoi quattro “supereroi”. L’attivista per i diritti degli afroamericani, Martin Luther King, elenca, il contadino austriaco condannato a morte per essersi rifiutato di arruolarsi nell’esercito nazista, Franz Jägerstätter, l’italiana Lucia Pisapia, la donna che ha dedicato la sua vita al recupero e alla sepoltura di oltre 700 caduti della Seconda Guerra mondiale, e, infine, ancora lui, Papa Francesco. È dalla lettura della sua terza enciclica, “Fratelli tutti”, che Josef, padre di una bambina di due anni, Valentina, e di un’altra in arrivo a febbraio, ha tratto il coraggio per voltare pagina.
«Ho cominciato a ridurre il tempo dedicato al lavoro di designer – spiega – per dedicarmi attivamente alla ricerca di qualcos’altro». Il “Sì” all’offerta di coordinare, a tempo pieno, le attività di EoF a Praga e Bratislava, per lo più progetti di comunicazione e educazione ispirati ai temi dei “villaggi” in cui si articola il network, è stato un sussulto di gioia. «Una sfida entusiasmante – precisa – ma non priva di difficoltà». La più dura, argomenta, «è parlare a una società, come la nostra, che pare interessata solo ai fattori numerici dell’economia, come produzione e crescita, e non alla formazione di uomini nuovi, diversi, in grado di guardare oltre». Limite che il laboratorio di idee di EoF, concepito proprio «per dare un’anima all’economia di domani», per usare le parole di Papa Francesco, intende superare. Il giovane ingegnere ceco segnala un altro grande scoglio nel suo lavoro: « Mi ritrovo spesso a chiedermi se sto facendo la cosa giusta, se sto andando nella direzione auspicata». Dubbi legati alla portata estremamente innovativa dell’iniziativa ma che Josef ha imparato a gestire contestualizzando le attività di cui è promotore sul territorio dell’Europa dell’est «in una prospettiva più ampia». Con lo sguardo aperto sul futuro anteriore, non solo su quello prossimo.
«Poi – aggiunge – bisogna avere fede». L’esperienza di EoF ha trasformato non solo la vita di Josef ma anche quella della sua famiglia. « È stata mia moglie Karolina – ammette – a farmi notare come è cambiata la nostra stessa routine». Il giovane cita, per esempio, l’approccio più consapevole allo shopping maturato dopo gli approfondimenti su produzione e distribuzione sostenibile del cibo effettuati all’interno del villaggio su “CO2 della disuguaglianza” a cui ha preso parte. «Se non avessi imparato a guardare al prossimo come a un fratello o a una sorella – scherza – non sono sicuro mi sarebbe mai venuta in mente l’idea di organizzare nel quartiere incontri per il vicinato». Dalle parole alle azioni. Se l’obiettivo di Economy of Francesco è stravolgere il modo di pensare dei giovani, Josef, appassionato di escursioni e scalate in montagna, può dire di essere sulla buona strada.