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Esperienze. Inclusione e responsabilità: Albergo Etico modello che si moltiplica

Eugenio Giannetta mercoledì 5 giugno 2024

Una storia nata ad Asti e rimasta legata alla sua tradizione, a un territorio, ma con la voglia di abbattere le barriere, non solo della disabilità, ma dei confini provinciali, regionali, nazionali, internazionali. Si tratta di Albergo Etico, impresa sociale capace di offrire qualità di servizi coniugata con l’inserimento lavorativo di soggetti con disabilità, ma soprattutto di trasmettere al viaggiatore un senso di accoglienza completo. Il motivo lo spiega il presidente della cooperativa sociale che gestisce Etico, Alex Toselli: «Il turismo – ci spiega – ha bisogno di rinnovare e diversificare la propria offerta e noi rappresentiamo un buon esempio di risposta creativa, ma allo stesso tempo sofisticata, all’interno dell’industria turistica e ricettiva, che costituisce una quota rilevante del nostro Pil». In questi anni l’impresa è cresciuta, aprendo nuove realtà in Italia (Roma, Cesenatico, Fenis in Valle d’Aosta), ma anche all’estero, esportando un modello di impresa e formativo che ha portato a creare esperienze innovative in diversi Paesi: Argentina (2019), Australia (2020) – dove è stato inaugurato il primo hotel nell’area delle Blue Mountains, vicino Sydney, dimostrando qualità di resilienza e importanti capacità di sviluppo nel mezzo della pandemia – nonché in Palestina, a Betlemme, e in Albania. Dopo Tirana, la tappa successiva è stata nuovamente l’Italia, a Roccamonfina, prima struttura in Campania, in provincia di Caserta; qui l’apertura è nata dalla collaborazione tra Toselli e Luca Trapanese, già fondatore di A Ruota libera e del Borgo Sociale, papà adottivo single della piccola Alba, assessore alle Politiche sociali del Comune di Napoli. Anche in questo caso l’albergo accoglie persone con diverse disabilità, accolte da personale con diverse abilità, ponendo le basi per un turismo responsabile e inclusivo, dove ogni ospite contribuisce a un futuro più equo e solidale.

Albergo etico è considerata una buona prassi a livello internazionale, tanto che il ministero degli Esteri, nell’ambito del programma di comunicazione integrata di Vivere all’Italiana, nel 2021 ha supportato il progetto nel processo di crescita: «Etico – continua Toselli – con la sua valenza sociale, potrebbe essere un esempio alla base del rilancio del turismo italiano, perché credo oggi ci sia necessità di ripensare il modo di viaggiare ed il concetto di ospitalità. Occorre lavorare sulle esperienze di viaggio, su nuove destinazioni, su un turismo green e consapevole, abbinando rigenerazione urbana e sociale, nonché dando valore al concetto di prossimità. Mi piace ricordare che a Roma la rete di Albergo etico è anche tra i promotori della nascita del mobility sharing di comunità, una sorta di evoluzione del tradizionale sharing, poiché offre un servizio di mobilità elettrica condivisa a piccole comunità, co aziende, strutture ricettive e residenziali».

Roccamonfina, ultimo esempio del piano di sviluppo di Etico, nasce quindi come parte integrante di un’idea che va da nord a sud, con la volontà di esportare un modello e valorizzare i talenti, nonché offrire opportunità professionali: «Il 65% dei ragazzi e delle ragazze con disabilità di Albergo etico – dice Toselli – è inserito nel mondo del lavoro». Non solo, qualche anno fa Etico ha anche fatto realizzare uno studio dai ricercatori del centro di ricerca Action Research for Co-Development del Pin Polo di Prato dell’Università degli Studi di Firenze, per misurare l’impatto sociale generato dalle attività di inclusione lavorativa di due sue strutture. La ricerca, secondo i numeri rilevati dallo Sroi sull’impatto sociale, ad Asti, dove tutto è nato, ha mostrato che, per ogni euro investito, il progetto ha generato un ritorno sociale di 3,72 euro; a Roma la proporzione è stata calcolata in un rapporto di circa 1 a 5.

«Questi numeri – continua Toselli – sono andati oltre alle nostre aspettative, facendoci pensare all’idea di un business model che vuole essere un punto di riferimento per il turismo accessibile e più in generale un esempio di sostenibilità e buone pratiche sociali, economiche e lavorative, sia da un punto di vista di nuove opportunità per i dipendenti, che da un punto di vista di possibili investimenti imprenditoriali». Spunti importanti, questi, anche nell’ottica di un raffronto relativo all'impatto economico sui dati dei flussi turistici, emerso dal recente Pambianco Hotellerie Summit: secondo i dati del summit, l’economia dei viaggi e del turismo in Italia conta 2,8 milioni di occupati, ovvero il 12% della forza lavoro complessiva italiana. « Dovremmo cercare tutti insieme di fare rete – conclude Toselli –. I dati del summit dimostrano che c’è frammentazione, che le catene continuano a crescere e tra le difficoltà principali c’è quella di reperire risorse umane e formarle. Chissà che il nostro metodo non sia da stimolo per l’intero settore».