Il Venture capital della sostenibilità. Doorway fa crescere le startup dell’IA
In cinque anni ha effettuato investimenti per oltre 28 milioni di euro in 39 aziende innovative, di cui oltre la metà con un significativo impatto sociale o ambientale. Solo nel 2024 ha portato in raccolta 15 startup, generando 3 milioni di euro di value creation per persone e ambiente. E ancora, ha investito 9,7 milioni nell’economia reale e il 46 per cento del capitale delle startup in portafoglio è stato investito per sostenere attività che contribuiscono alla realizzazione dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
Questi sono alcuni dei numeri di Doorway Spa, società benefit che ha sviluppato una piattaforma online attraverso la quale propone investimenti di Venture capital in una selezione di startup e scaleup sia italiane sia internazionali, focalizzate sullo sviluppo e l’applicazione dell’IA, ma anche negli ambiti Healthtech/Life Sciences e Fintech. «Abbiamo deciso, sin dall’inizio, di essere società benefit: affianchiamo agli obiettivi di profitto quelli di creazione di valore e beneficio comune, raccogliendo e investendo capitali per sostenere la nascita e la crescita di imprese innovative e sostenibili, in grado di portare effetti positivi nella società», spiega Antonella Grassigli, co-founder e ceo di Doorway, che recentemente si è aggiudicata il Fintech Award 2024 nella categoria Diversity&Inclusion.
Attraverso un metodo di selezione rigoroso e proprietario, Doorway è in grado di valutare le startup più promettenti da proporre alla propria community di investitori qualificati: la priorità nella scelta delle startup sono i criteri Esg, dall’impatto sociale a quello ambientale, fino alla governance. «In primis, è indispensabile che non provochino danni nella proprie attività di impresa all’ambiente e alla società. Per essere chiari escludiamo chi produce armi o inquinamento», specifica Grassigli, che racconta anche di realtà che producono bene per la società, ma in maniera inconsapevole: «Tante aziende innovative hanno un impatto positivo, ma non lo esplicitano. Magari perché, al loro interno, la cultura della sostenibilità è ancora poco sviluppata. Dobbiamo aiutarli e accompagnarli, affinché comprendano quanto è importante indicare i propri impatti positivi: questo perché gli stessi investitori, a loro volta, sono sempre più interessati con i loro soldi e i loro sforzi a contribuire alla sostenibilità sociale e ambientale».
In altre parole, le aziende che rispettano i criteri Esg sono privilegiati anche sul fronte dell’attrazione di capitali. Ma non è tutto: le opportunità per le aziende innovative si moltiplicano anche a fronte della maggiore sensibilità green della Generazione Z e dei Millennials, disposti a pagare per un prodotto realizzato in modo sostenibile il 10 per cento in più (Osservatorio PwC).
Per quanto riguarda il capitale investito in economia reale, Doorway nell’ultimo anno, ha prodotto 9,7 milioni di euro, in forte crescita rispetto ai 6,4 milioni del 2022 e superando l’obiettivo di 8 milioni che si era data per il 2023. Per il 2024 il target di investimenti è stato portato a 10 milioni. Nell’ottica dell’impatto degli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dall’Agenda 2030, Grassigli evidenzia che «il portafoglio di Doorway oggi è composto per il 46% da startup che hanno un impatto diretto sugli obiettivi di sviluppo sostenibile e per il 54 per cento da aziende con impatti in altri ambiti, come i parametri Esg o l’innovazione».
Inoltre, lo scorso marzo sono entrati nel capitale della società il Fondo Rilancio Startup di CDP Venture Capital, Francesco Caio e altri importanti investitori, mentre tra le ultime imprese finanzianziabili attraverso la piattaforma Doorway ci sono cleantech come Newcleo, che sta lavorando per costruire reattori veloci di quarta generazione (Gen-IV) raffreddati a piombo (LFR) e una fabbrica di MOX (ossido misto di uranio/plutonio) per produrre combustibile nucleare che fornisca energia nucleare sicura, pulita, economica oppure la società Limenet che, invece, ha sviluppato e brevettato una soluzione per lo stoccaggio dell’anidride carbonica in forma di bicarbonati di calcio in acqua marina, proveniente sia dalla biomassa sia da fonti industriali.