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Tendenze. La sostenibilità è a pedali. Il 2023 anno del cicloturismo

Ilaria Solaini lunedì 12 giugno 2023

Per un mondo più pulito questa è l'unica ricetta / Vola, vola, vola sulla bicicletta”: alcune strofe poco conosciute di una vecchia canzone già 20 anni fa raccontavano le potenzialità di “un gioiello di tecnica applicata” e di come pedalare potesse, e possa ancora oggi, cambiare in meglio la vita di chi sceglie la bici non solo in città, come mezzo di trasporto ecologico, ma anche nel tempo libero. Ernesto Fürstenberg Fassio, presidente di Banca Ifis ha riassunto brillantemente tutto questo con un’espressione: «La bicicletta è sostenibilità, economica e sociale».

2023: l’anno del cicloturismo
Lo scorso anno sono stati quasi due milioni i cicloturisti in Italia e altri quattro milioni i turisti che hanno scelto, comunque, la bici quale mezzo di trasporto ideale per gite, escursioni e giri nei piccoli centri dove si trovavano in vacanza. I dati elaborati da Banca Ifis sono contenuti nell’annuale report sull’Ecosistema della bicicletta: compagna di viaggio ideale per almeno 6,3 milioni di turisti in Italia, tra loro 1,9 milioni si sono dichiarati cicloturisti, quelli che viaggiano con le sole borse legate al portapacchi. O in alternativa godono del servizio di trasporto dei bagagli, organizzato dai tour operator del turismo lento.

Oltre la metà dei clienti che si rivolgono a un tour operator per vacanze sulle due ruote è straniero (62%), con una spesa media di 3.750€ per 6 giorni e tra i servizi più richiesti vi è, appunto, il trasporto bagagli (meno utilizzato dagli stranieri, solo il 29% lo richiede; tra gli italiani ne usufruisce il 63%) assieme al pernottamento, all’assicurazione e alla presenza di una guida turistica con cui viaggiare. Sette turisti stranieri su 10, infine, chiedono il tour di gruppo per godere al meglio del paesaggio e scoprire nuovi territori in compagnia.

Guardando alla fotografia scattata da Banca Ifis l’impatto economico del turismo della mobilità dolce si è concretizzato in 7,4 miliardi di euro di spesa: della quale, per quanto riguarda il cicloturismo vero e proprio, hanno beneficiato soprattutto piccole e medie imprese. In primis, le tantissime strutture ricettive (1,4 miliardi di euro) che ospitano le persone dopo la giornata a pedali, va molto bene anche l’ambito della ristorazione (0,8 miliardi), perché una cena fuori dopo 60-70 chilometri in sella diventa quasi una necessità, l’abbigliamento (0,5 miliardi) con capi tecnici indispensabili per avere un certo comfort nella pedalata e, infine, le attività del tempo libero e del divertimento (0,3 miliardi) che fanno da contorno a un viaggio cicloturistico che in media dura 11 giorni.

Le mete più apprezzate? Soprattutto sono nel Nord Italia e in particolare in Trentino Alto-Adige, regione apprezzata dai turisti stranieri per la sua ricettività e la forte presenza di piste ciclabili.


Bici elettriche, che passione
Quasi un cicloturista su due ha scelto la bici elettrica per le sue vacanze e l’85% dei distributori italiani ha stimato che questa tipologia sarà il modello più richiesto nei prossimi due anni. L’ottimo stato di salute del settore produttivo italiano della bicicletta, confermato dai 2 miliardi di euro di fatturato ─ un dato in crescita del +10% rispetto al 2021, già anno record ─ è strettamente legato proprio alla diffusione delle ebike: +21% di tasso di crescita medio della produzione nel nostro Paese. Da un lato, l’Italia nel 2022 si è confermata un polo produttivo dell’ebike, con un saldo import/export positivo per 43mila unità; dall’altro lato, secondo i dati di Confindustria Ancma, l'Associazione nazionale ciclo motociclo e accessori, le vendite di bici elettriche in Italia sono aumentate del 14% nel 2022 rispetto all'anno precedente, raggiungendo un totale di 337mila unità vendute. La maggior parte delle ebike vendute nel nostro Paese sono modelli da città, ma ci sono anche molte ebike da trekking e da montagna vendute ogni anno. Secondo alcune stime il mercato mondiale delle ebike crescerà al ritmo del 15% medio annuo, con una potenzialità di oltre 53 miliardi di euro nel 2027.


Che cosa ha portato a questa crescita fulminante? Da un lato l'aumento della consapevolezza dei vantaggi di utilizzare una bici a pedalata assistita, dall’altro lo sviluppo di nuove tecnologie che permettono l’impiego di batterie migliori e più durature, che garantiscano un’autonomia maggiore a pedali, ma anche motori più potenti ed elettronica avanzata. A questi aspetti si unisce la crescente domanda di modalità di trasporto sostenibili, con l’idea che la bici in città possa essere un valido mezzo di trasporto alternativo a bus, tram e metropolitane: in tal senso serve dare impulso con «investimenti in infrastrutture, legate all’ultimo miglio, ciclabili separate e servizi di sharing» ha ricordato Piero Nigrelli, responsabile della sezione biciclette di Ancma. «Per chi, come noi in Italia, non ha ancora una sufficiente cultura ciclistica, iniziare a pedalare in sicurezza e in maniera condivisa, in quegli spostamenti che sono al di sotto dei 5 km significherebbe cambiare completamente il volto delle nostre città».

Aderendo così a uno dei 18 punti del piano Cycling strategy approvato dal Parlamento europeo che racchiude, tra l’altro il raddoppio del numero di chilometri pedalabili entro il 2030, di cui 20mila solo in Italia e l’aumento dei punti ricarica delle e-bike in città.