Demografia. Otto miliardi? Quattro verità sulla popolazione della Terra
C’è un numero che nell’autunno 2022 ha fatto il giro del mondo: otto miliardi. L’Onu aveva infatti stabilito che il numero di abitanti della Terra avrebbe raggiunto questo livello il 15 novembre. Alla luce di tale annuncio, rilanciato da tutti i media del mondo, alcune verità possono aiutare a maturare una migliore comprensione delle dinamiche demografiche.
1. L’annuncio che la popolazione mondiale avrebbe raggiunto quota otto miliardi va relativizzato per due motivi. Da un lato, la previsione è stata fatta diversi mesi prima del 15 novembre 2022, quando nessuno era in grado di prevedere il numero di morti che ci sarebbero stati a causa della pandemia di Covid-19, delle guerre tutt’ora in corso (Ucraina, Nagorno-Karabakh-Armenia, Siria settentrionale attaccata dalla Turchia, ecc.), delle guerre civili (Etiopia, Somalia, ecc.) o dei movimenti islamisti (Sahel, Nigeria, ecc.). Quanto alle nascite, per avere una cifra esatta si dovrebbe quantomeno disporre in ogni Paese del mondo di un’amministrazione in grado di registrare le dichiarazioni di gravidanza. Fornendo una data così precisa, l’Onu voleva senza dubbio che i media parlassero di demografia, ma ha accantonato quel senso critico che è necessario quando si esamina una statistica.
2. La cifra di otto miliardi è stata stabilita in virtù di calcoli basati su censimenti molto vecchi o imprecisi. Molti Paesi, come il Libano e la Repubblica Democratica del Congo, non effettuano censimenti da decenni. L’India, i cui censimenti decennali sono lodevoli, ha rinviato il censimento previsto nel 2020 a causa della pandemia di Covid-19. E nei Paesi con censimenti più recenti non si possono escludere imprecisioni statistiche. Per quanto riguarda la registrazione dei decessi e delle nascite all’anagrafe, questa risulta problematica per circa un quarto della popolazione mondiale. Inoltre, in molti Paesi del Sud caratterizzati da serie statistiche imprecise, le autorità hanno tutto l’interesse a presentare un dato demografico elevato per ottenere maggiori finanziamenti internazionali per gli aiuti allo sviluppo. Inoltre, nei Paesi con un sistema statistico migliore, ma con un regime autoritario, come la Cina, i dati demografici annunciati possono essere soggetti a revisioni politiche. Ad esempio, non si può escludere che la Cina non abbia alcuna fretta di comunicare numeri che possono certificare la perdita dello status di Paese più popoloso del mondo a favore dell’India. Otto miliardi, insomma, è solo un ordine di grandezza, e nessuno può dire se il numero di abitanti sulla Terra sia inferiore o superiore a questa cifra, all’interno di un intervallo che con prudenza si può stimare in 800 milioni di abitanti, e che è dunque tutt’altro che trascurabile.
3. La cifra di otto miliardi non deve nascondere la realtà di un mondo la cui crescita demografica sta chiaramente decelerando e le cui tendenze demografiche sono altamente frammentate. In parole povere, si possono distinguere tre tipi di Paesi. I primi, soprattutto in Africa, sono quelli la cui transizione demografica non è completata, e stanno ancora sperimentando una crescita demografica sostenuta. I secondi, come la Cina e la Francia, registrano ancora una leggera crescita naturale della popolazione, ma solo per effetto dell’inerzia, e il loro probabile spopolamento è quasi certo nel lungo periodo, considerando proprio l’inerzia dei fenomeni demografici. Un terzo gruppo di Paesi, come il Giappone, la Romania e una quindicina di altri in Europa tra cui l’Italia, sta assistendo a un calo della popolazione, soprattutto a causa di una diminuzione a lungo termine della fecondità.
4.La cifra di otto miliardi non significa che la densità della popolazione mondiale sia molto elevata, poiché è inferiore a 60 abitanti per chilometro quadrato, cioè la metà della densità della Francia metropolitana. Un altro esempio relativo alla densità della popolazione porta a considerare che se tutti gli abitanti del pianeta, senza eccezioni, si riunissero nei soli Stati Uniti, la densità di questo Paese sarebbe di 814 abitanti per chilometro quadrato, inferiore a quella della regione Ile-de-France (1.020 abitanti per chilometro quadrato), che tuttavia comprende vasti territori agricoli.
In conclusione, c’è ancora molta incertezza. Su scala globale, a seconda delle ipotesi fatte, il numero di abitanti della Terra potrebbe variare di diversi miliardi nel corso del XXI secolo. A livello di singoli Paesi e di regioni gli sviluppi possono essere molto diversi a seconda delle variazioni dei tassi di natalità, della speranza di vita o delle migrazioni. Questo rende necessario poter disporre di analisi precise e dettagliate.
Questo articolo è stato pubblicato come editoriale sul numero 761 (gennaio-febbraio) della rivista “Population & Avenir”.