Economy of Francesco. Una maratona narrativa per i diritti delle donne iraniane
Una ragazza ricorda la giovane curda Mahsa Amini, “punita” dalla polizia morale iraniana perché aveva indossato l'hijab ma lasciando fuori ciocche di capelli
Proprio domani, per esprimere solidarietà e vicinanza alle donne iraniane, le giovani e i giovani di Economy of Francesco hanno promosso un’iniziativa internazionale. Dall’Italia al Portogallo, dall’India alla Costa d’Avorio, dall’Australia al Messico, saranno infatti impegnati in una maratona in diretta streaming in cui a turno leggeranno, in diverse lingue, la celebre raccolta di racconti orientali Mille e una Notte. “Abbiamo assistito a 3 mesi di proteste di piazza - raccontano le giovani di EoF -. Alcune di noi hanno aderito alla protesta delle donne iraniane imitando quel gesto inequivocabile e coraggioso: tagliare una ciocca di capelli”. Un'usanza della cultura curda è diventata un simbolo di rabbia, un urlo disperato che pretende cambiamento, un taglio netto che diventa metafora delle parole, della libertà, dei diritti recisi.
“Oggi - continuano le giovani economiste e imprenditrici del mondo - sentiamo il dovere di metterci accanto alle donne iraniane che stanno lottando per la loro libertà e accanto a tutti i giovani che stanno provando, rischiando la loro vita, a costruire un futuro migliore. E lo faremo utilizzando le parole, per sottolineare la capacità “salvifica” della parola, il diritto di parlare e protestare”.
L’espediente narrativo di Mille e una Notte, inoltre, ricorda che la narrazione è anche un luogo dove recarsi per provare a sconfiggere la morte: ars narrandi, ars vivendi. Le donne hanno una particolare familiarità con le parole, perché hanno una intimità speciale con la vita. Loro ci insegnano le prime parole: che siano ancora le donne a generare le necessarie parole prime del mondo nuovo che deve nascere.
È possibile seguire la maratona in diretta streaming dalle 7.00 di domani, mercoledì 7 dicembre, sul canale internazionale Youtube di EoF, a questo link.