Energia. Lo sviluppo di rinnovabili in Italia si è fermato
Il campo eolico da poco avviato da Enel a Partanna, nella Provincia di Trapani
Nel settore delle energie rinnovabili, l'Italia non tiene il passo sostenuto dell'Europa e del resto del mondo: nel 2020 la potenza installata nel nostro Paese è diminuita del 35% mentre a livello globale il mercato delle rinnovabili è in grandissima espansione e l'Europa ha "festeggiato" l'anno scorso lo sfondamento di quota 650 GW di potenza complessivamente installata.
I dati del Renewable Energy Report 2021 redatto dall'Energy&Strategy Group della School of Management Politecnico di Milano. Il rapporto arrivato alla settima edizione precisa che "la nuova potenza da rinnovabili installata nel nostro Paese nel 2020 è stata di 784 MW, il 35,4% in meno (427 MW) rispetto al 2019, a causa soprattutto del calo dei nuovi impianti eolici, precipitati del 79% dai 413 MW del 2019 agli appena 85 MW del 2020. Come sempre, lo scorso anno è stato il fotovoltaico a guidare la classifica delle installazioni con 625 MW, mentre l'idroelettrico si è fermato a 66 MW e le biomasse a 8 MW".
L'Anev, l'associazione dei produttori di energia eolica, oggi ha presentato un "Manifesto per lo sviluppo dell'eolico" con diverse proposte per lo sviluppo dell'energia del vento in Italia: semplificazione dell'iter autorizzativo, rivedere le Linee guida nazionali per gli impianti eolici, istituire una cabina di regia presso la presidenza del Consiglio, prevedere dei meccanismi di supporto e di sostegno al comparto, istituire strumenti specifici per lo sviluppo del Power purchase agreement (cioè i contratti a lungo termine tra aziende e produttori di energia rinnovabile) con l'obiettivo di rendere il settore eolico una "potente risposta economica, industriale e culturale alla crisi pandemica e al necessario processo di decarbonizzazione dell'economia".