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Cooperazione. Arriva un bastimento carico di... cure: ecco l'ospedale Msc

Paolo Pittaluga giovedì 30 maggio 2024

Certo è che nel 2024 pensare che possa essere ancora utile una nave ospedale fa un po’ effetto. Perché questa tipologia di bastimento è legata ad immagini e pagine che si vorrebbero dimenticare, mezzi quasi sempre pensati per curare uomini costretti a combattere in una guerra che, come disse Benedetto XVI nell’Angelus del 22 luglio 2007, «con il suo strascico di lutti e di distruzioni, è da sempre giustamente considerata una calamità che contrasta con il progetto di Dio».

La storia delle navi ospedale inizia nel XVII secolo e, a seguire, questa tipologia di naviglio si diffuse un po’ ovunque. Si tratta quasi sempre di ex scafi passeggeri convertiti in ospedale galleggiante, quasi sempre, si diceva, perché esistono due navi spagnole del ministero del Lavoro di Madrid (atte a servizi medici per la flotta peschereccia) e una dell’ente benefico non governativo Mercy Ships che possiede un ex traghetto convertito in nave ospedale nel 2007, la Global Mercy.

Mercy Ships è in prima linea in questo comparto a tal punto che vuole rafforzarlo e lo farà d’intesa col Gruppo Msc International. Un’intesa per costruire una nuova nave ospedale che consentirà a Mercy Ships di aumentare le proprie capacità sul fronte delle operazioni chirurgiche, della cura anestesiologica e dell’educazione chirurgica per le future generazioni di pazienti e professionisti sanitari dell’Africa sub-sahariana. L’accordo è stato siglato dal comandante Gianluigi Aponte, chairman e fondatore del Gruppo MSC e di MSC Foundation, da Diego Aponte, presidente del Gruppo MSC e membro del consiglio di amministrazione di MSC Foundation, e dal fondatore di Mercy Ships, Don Stephens.

Dal momento della fondazione nel 1978, Mercy Ships ha fornito più di 117mila interventi chirurgici specializzati. Tra questi ci sono ricostruzioni maxillo-facciali, operazioni per contratture per gravi ustioni, correzioni per problemi ortopedici nei bambini, riparazioni di labbro leporino e palatoschisi, servizi oftalmologici e dentali. Mercy Ships si impegna anche ad aumentare le capacità dei sistemi sanitari locali attraverso programmi di educazione chirurgica, formazione e difesa progettati in modo sostenibile. Mercy Ships ha fornito formazione aggiuntiva ad oltre 54.300 professionisti locali nei loro ambiti di competenza.

Numeri che da soli spiegano perché servono navi ospedali. Perché è indispensabile trasportare grandi quantità di forniture mediche essenziali attraverso i mari del pianeta per sostenere continuamente attività chirurgiche e di formazione. Msc e Mercy Ships sono partner dal 2011, con il Gruppo Msc che assicura supporto logistico e consegna di container di forniture a tutti i porti di servizio. Il supporto infrastrutturale e l’esperienza logistica forniti dalle sue squadre in Africa vanno dall’agenzia di spedizioni locale di Msc e ai terminal Msc e TiL che gestiscono il carico ai servizi logistici, ai servizi di stoccaggio e di trasporto interno di Msc e Medlog, operatore logistico terrestre facente parte del gruppo fondato da Aponte. Considerata la competenza di Msc nelle spedizioni globali di container, il gruppo ginevrino – ma dal Dna sorrentino – ha fornito consigli tecnici, ed esperienza, per l’allestimento della nuova nave, collaborando con Mercy Ships per sviluppare un progetto che migliorerà decisamente l’efficienz per le esigenze dell’organizzazione benefica.

La nuova nave sarà in grado di ospitare circa 600 membri dell’equipaggio ma anche ospiti a bordo. L’ospedale che la caratterizzerà si estenderà su due ponti e 7mila metri quadrati, con sei sale operatorie, un laboratorio totalmente attrezzato e spazi di formazione all’avanguardia come un laboratorio di simulazione. Ciò permetterà a Mercy Ships di rafforzare i sistemi sanitari locali durante il periodo di permanenza in porto, che di solito ha una durata di 10 mesi.

«Ho trascorso parte della mia infanzia e dei primi anni di navigazione nell’Africa Orientale, una regione che mi è molto cara – ricorda il fondatore di Msc, Gianluigi Aponte –. Ho visto di persona le sfide affrontate da molte comunità locali e ciò ha plasmato la mia convinzione che migliorare la disponibilità dell’assistenza sanitaria avrebbe un impatto concreto e reale sulla comunità di riferimento. È stato estremamente gratificante lavorare con Don Stephens ed offrire un contributo alla sua organizzazione Mercy Ships; la nostra partnership ha già prodotto risultati straordinari e ora siamo pronti per supportare l’espansione della loro flotta, che permetterà a tante altre persone di poter accedere ai servizi sanitari offerti. Non vedo l’ora di poter ammirare – conclude il comandante Aponte – questa nuova nave che offrirà un importante aiuto per le comunità in Africa».

Allargando la propria flotta con la nuova nave ospedale, progettata con specifiche simili alla Global Mercy con un focus su spazi di formazione designati, Mercy Ships potrà aumentare la capacità di collaborare con le nazioni ospitanti negli sforzi di formazione e difesa. E Don Stephens conferma l’obiettivo di Mercy Ships di servire le nazioni africane con cure chirurgiche sicure e formazione. «L’investimento di molte realtà provenienti da tutto il mondo verso una flotta di navi ospedale sarà potenziato grazie alla nostra nuova nave appositamente costruita. La missione di Mercy Ships di portare speranza e guarigione è possibile solo grazie alla generosità dei nostri partner e dell’equipaggio volontario e alla provvidenza».