Sicurezza. Stanchezza al volante, un pericolo da evitare
Uno degli slogan della campagna Ford
La chiamano Corporate Social Responsability ed è l’impegno per sensibilizzare le nuove generazioni ai temi della sicurezza stradale. Impegno che Ford dedica con lo sviluppo di “progetti safe” mirati. «Vogliamo far capire ai giovani – dichiara Marco Alù Saffi direttore comunicazione e relazioni esterne Ford Italia – cosa significa guidare in stato di ebrezza, con il cellulare in mano e assonnati». L’occasione è stato il #WorldSleepDay dello scorso 15 marzo, celebrato con la Tavola Rotonda “Tecnologie Ford. Destinazione sicurezza. Ford Sleep Suit: disturbi del sonno e sicurezza alla guida”, fatta in collaborazione con Sonnomedica, il Centro di Medicina del Sonno specializzato nella cura di disturbi del sonno.
A supporto dell’attività, Ford ha lanciato la nuova campagna video Less is All con il messaggio: “Bastano pochi secondi per perdere tutto”. L'intento, è quello di indagare l’importante relazione tra l’eccessiva stanchezza, dovuta alla mancanza di sonno e la sicurezza alla guida, sotto i diversi punti di vista medico, legale e sociale. Infatti, non sottovalutare la stanchezza, guidare in condizione di eccessiva sonnolenza, può essere pericoloso tanto quanto farlo in stato di ebrezza. Gli esperti confermano che la stanchezza costituisce uno dei maggiori fattori di rischio ed è la causa di 1 incidente su 5. Rimanere svegli per più di 18 ore, può avere sul corpo gli stessi effetti dell’assunzione eccessiva di alcool.
Qualche informazione utile arriva dal Prof. Sergio Garbarino, del centro medicina del sonno, dipartimento di neuroscienze, Università di Genova, secondo il quale bisognerebbe… “dormire mediamente 7/8 ore al giorno. Purtroppo, però, il 30% dei lavoratori tra i 30 e i 64 anni ed il 70% dei lavoratori dell’autotrasporto dorme meno di 6 ore”. Le patologie derivanti dalla mancanza di sonno sono parecchie e vanno a incidere sul benessere, sullo stile di vita e sul lavoro. Le conseguenze sono l’insonnia, quindi il sonnambulismo, il russamento, le apnee nel sonno, conseguenze cardiovascolari, problemi alle gambe, l’obesità, il diabete e l’ipertensione. Senza contare che «la deprivazione del sonno fa diminuire le performance». E dal momento che passiamo molto tempo al volante di un veicolo, tutto ciò diventa una delle cause principali che mette a dura prova la sicurezza stradale. Ogni anno 1,3 milioni di persone sono vittime di incidenti letali e quasi 50 milioni di persone restano ferite in incidenti stradali (OMS). L’OMS (organizzazione mondiale della sanità) stima che, senza interventi significativi, entro il 2030 gli incidenti stradali saranno la quinta causa di morte più comune del pianeta. «L’eccessiva sonnolenza – sostiene il Prof. Garbarino - è causa e concausa di circa il 22% degli incidenti stradali in Italia. Si tratta di una mortalità elevata rispetto ad altre cause. 11,4% contro il 5,6% e viene definita anche silent killer della strada».
Davvero interessante la fenomenologia dell’incidente stradale correlato a sonnolenza che, secondo il prof. Garbarino, «avviene durante determinate fasce orarie (notte inoltrata, primo mattino e metà pomeriggio); la dinamica è rappresentata da un singolo veicolo, indipendentemente dalle condizioni del traffico e atmosferiche; il conducente non tenta di evitare l’incidente perché non c’è quasi mai il segno di una frenata; raramente ci sono guasti della vettura e forature dei pneumatici; generalmente a bordo c’è solo una persona (il guidatore); avviene su strade a percorrenza veloce o in condizioni di guida monotona; l’alcolemia è entro i limiti consentiti».
La nuova Ford Sleep Suit. A tale proposito, Ford ha quindi chiesto ai suoi esperti di creare la nuova Ford Sleep Suit, un apparato che consente, a chi la indossa, di sperimentare gli effetti della stanchezza eccessiva. «Guidare quando si è stanchi significa guidare come uno zombie, diventando un pericolo per sé stessi, per i passeggeri e per gli altri utenti della strada», ha affermato Alù Saffi. «I giovani spesso si impongono di non dormire, sforzandosi di rimanere svegli, per non perdersi neanche un istante della loro intensa vita sociale, delle interminabili ore lavorative oppure di studio».
L’elemento fondamentale della nuova Suit è costituito da speciali visori che simulano lo stato di eccessiva stanchezza, inclusi i brevi addormentamenti, i così detti micro-sonni, che ne costituiscono un effetto incontrollabile. Al volante, i micro-sonni possono provocare periodi di guida di 10 secondi o più, “totalmente al buio” durante i quali vengono percorsi centinaia di metri. E la cosa preoccupante è che, in seguito, potrebbe non esserci alcun ricordo di quanto accaduto. Connessi a una app per smartphone, i visori possono essere impostati per simulare un improvviso blackout del cervello e l’effetto di annebbiamento della vista o di “totale buio”, per una frazione di secondo, fino a un massimo di 10 secondi. I visori, indossati insieme al resto della speciale attrezzatura - casco, giubbotto, polsiere e cavigliere, che hanno un peso totale di più di 18 kg - creano l’effetto di forte indebolimento vissuto dai guidatori molto stanchi.
La Ford Sleep Suit, è l’ultima delle speciali suit sviluppate da Ford in collaborazione con i ricercatori del Meyer-Hentschel Institute, in Germania e che segue le già conosciute Drink Driving Suit, Drug Driving Suit e Hangover Suit, ideate per simulare le alterazioni sensoriali conseguenti all’assunzione di alcol o di sostanze stupefacenti e ai postumi di una “notte di bagordi”.