Trasporti. Aerei in leasing e voli senza scali per Wizz Air che scommette sull’Italia
Novecento voli al giorno. È il numero che spicca su un grande schermo in una delle sale di controllo della compagnia aerea Wizz Air, a Budapest. Accanto ci sono decine di altri computer che permettono di monitorare tutti gli aerei in viaggio. Si lavora ora per ora, si controllano le condizioni meteorologiche e lo stato dei cieli e in caso di imprevisti si riprogrammano immediatamente gli arrivi e le partenze. Gli eventuali cambiamenti devono essere fatti velocemente, tutto è progettato perché gli aerei stiano fermi, a terra, solo poche decine di minuti. È una catena studiata per la massima efficienza ai minori costi.
La strategia della compagnia è proprio ridurre le spese per vendere biglietti ai prezzi più bassi possibile. Accade anche per le altre low cost, ma il caso Wizz Air è particolare: l’azienda è giovane – nata in Ungheria nel 2003 –, ha basi soprattutto nell’Est Europa e in vent’anni è entrata tra le quindici compagnie che trasportano più passeggeri nel nostro continente.
Ha tre sussidiarie: Wizz Air UK, Wizz Air Abu Dhabi e Wizz Air Malta. Sta scalando le classifiche anche in Italia, è il terzo vettore dopo Ryanair e EasyJet. Qui la prima base è stata Milano Malpensa, inaugurata nel 2020 in piena pandemia covid, poi si sono aggiunte Catania, Venezia, Napoli, Roma Fiumicino. E gli investimenti continuano: un nuovo piano da 400milioni di euro è stato annunciato pochi giorni fa in vista della prossima estate. Porterà a un aumento dei velivoli basati in Italia e a nuove destinazioni da Roma Fiumicino (Berlino, Amburgo, Alicante e Copenaghen) e Malpensa (Parigi Beauvais e Tenerife). «L’Italia è un mercato strategico, continueremo a crescere» ha dichiarato l’amministratore delegato József Váradi in un incontro con la stampa a fine settembre.
Uno degli elementi caratteristici del modello Wizz è la flotta di aerei molto giovane: l’età media dei quasi 190 Airbus della compagnia è di 4,5 anni. I velivoli vengono presi in leasing, usati per alcuni anni e poi restituiti, un meccanismo che permette di avere motori e tecnologie recenti e di ridurre i costi di manutenzione.
I voli poi sono soltanto “point to point”, collegano cioè due aeroporti senza mai prevedere scali. Biglietti e check-in si fanno online, su sito o applicazione, e il costo della tratta comprende soltanto il trasporto delle persone con una piccola borsa o zaino. Il bagaglio a mano più grande è invece sempre a pagamento, così come altri servizi, e questo non è un dettaglio: la vendita di prodotti accessori rappresenta il 50% dei ricavi. «Il nostro prodotto principale è lo spostamento del viaggiatore da un luogo all’altro, il resto è un’aggiunta – spiega l’azienda –. Ci sono persone che scelgono i nostri voli per andare a trovare i parenti durante il weekend e non hanno bisogno di una valigia».
Le mete di Wizz Air si trovano per ora in un rettangolo che va da Londra a Tenerife fino ad Astana, in Kazakistan, e alle Maldive. I viaggi hanno una durata massima di 5 ore ma la situazione cambierà alla fine del 2024 con l’arrivo dei nuovi Airbus A321XLR. «Potremo volare per 7 ore e mezzo e questo ci permetterà di collegare aeroporti della nostra rete che ora non riusciamo a connettere direttamente», spiega Váradi.
C’è l’intenzione di volare anche oltreoceano, verso gli Stati Uniti? «No», risposta secca. Una futura espansione si può immaginare verso il Sud Asia o il Nord Africa, ma ora la priorità è «consolidare, proteggere e far crescere le basi già esistenti». Negli ultimi mesi l’azienda ha dovuto affrontare un problema a cinque motori Pratt e Whitney che ha obbligato la messa a terra di alcuni aerei per un processo di ispezione e quindi l’attivazione di una serie di misure di mitigazione. Inizialmente si era ipotizzata una diminuzione della capacità di volo del 10% per alcuni mesi, «ma la situazione è ancora in fase di valutazione» ha commentato il Ceo.
Intanto si guarda al futuro più lontano: entro il prossimo decennio, Wizz punta ad avere una flotta di 500 velivoli, a toccare un picco di 20mila dipendenti e ad essere più green. Già quest’anno è stata nominata come la low cost più sostenibile ai World Finance Sustainability Awards 2023. Ha il dato più basso in Europa relativo alle emissioni di Co2 per chilometro/passeggero, 53,8 grammi, frutto soprattutto della flotta giovane di velivoli. Wizz Air poi non vola per collegare luoghi che siano raggiungibili con altri mezzi, come il treno, in meno di 4 ore. Sta investendo in partnership per il Saf, il carburante per l’aviazione sostenibile, e ha firmato un memorandum di intesa con Airbus per esplorare le potenzialità dei motori a idrogeno. «La sostenibilità sarà sempre più un vantaggio competitivo» sottolinea il Ceo. Ma per essere più sostenibili non bisognerebbe volare di meno? «Le persone hanno bisogno di viaggiare e continueranno a farlo – risponde Yvonne Moynihan, la responsabile della sostenibilità –. A fare la differenza saranno i nuovi modelli di business».