Welfare. Così si attirano e trattengono i talenti in azienda
Il welfare aiuta ad attirare e trattenere i talenti in azienda
Il IV Rapporto Adapt-Intesa Sanpaolo
Il welfare aziendale ha contribuito in maniera determinante a fornire risposte specifiche e rapide alle esigenze emerse dalla crisi epidemiologica, riuscendo a combinare le esigenze produttive delle aziende con i bisogni personali dei lavoratori. Lo attesta il IV Rapporto elaborato da Adapt in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Le aziende che già avevano sperimentato misure e soluzioni di welfare aziendale sono state avvantaggiate nell’adottare soluzioni efficaci per la fase emergenziale, avendo già acquisito consapevolezza della sua funzione organizzativa e produttiva. In particolare una risposta molto importante alla situazione emergenziale nell’ambito del welfare aziendale ha riguardato l’ambito sanitario con reazioni rapide e flessibili dei fondi sanitari e della contrattazione aziendale, che hanno coperto non solo le fasi più acute dell’emergenza sanitaria, ma anche le fasi di progressiva ripresa delle attività. Si è ancora profilata una nuova “dimensione” del welfare fiscale, maggiormente ancorata a bisogni di natura sociale e meno legata ad aspetti meramente consumistici, con un utilizzo rilevato dei cosiddetti voucher multispesa rivolto in misura rilevante all’acquisto di dispositivi sanitari e tecnologici necessari a supportare esigenze personali e familiari. In termini più ampi e prospettici il welfare aziendale rappresenta una leva per le imprese per rispondere alle complesse sfide in atto, non soltanto costituite dalle immediate conseguenze della crisi epidemiologica, ma anche da un impatto psicologico sui lavoratori che li conduce a riconsiderare le loro condizioni lavorative e le loro motivazioni al lavoro, fino alla scelta, a volte, di licenziarsi. Questo emergente fenomeno conosciuto come Great Resignation, si è manifestato chiaramente negli Stati Uniti, ma pare mostrarsi anche in Italia. Nella stessa ottica è stata condotta l’analisi sulla contrattazione collettiva in materia di welfare aziendale nel settore alimentare, settore-chiave del sistema economico italiano, dopo gli approfondimenti sul settore metalmeccanico e sul settore chimico-farmaceutico svolti nei precedenti Rapporti. Si evidenzia a livello nazionale l’importante funzione che i principali contratti nazionali di settore ricoprono nell’implementazione delle soluzioni di welfare, strutturando un ampio sistema di organismi bilaterali relativi alla previdenza complementare, all’assistenza sanitaria integrativa e alla formazione. Nell’ambito di tale quadro nazionale dal monitoraggio dei contratti aziendali sottoscritti tra il 2016 e il 2020, emerge che la materia della flessibilità organizzativa e della conciliazione vita-lavoro rappresenta il 70% delle misure di welfare contrattate a livello aziendale, con un ampio ventaglio di previsioni che testimoniano come la contrattazione di secondo livello dimostra di saper assumere un “ruolo-guida” sulla materia. Risultano molto diffuse anche le previsioni sulla formazione in ambito professionale dei lavoratori dipendenti (57%), erogata sia attraverso fondi interprofessionali sia mediante ulteriori modalità. Seguono, con percentuale significativa, la categoria mensa e buoni pasto (40%) e le disposizioni sui buoni acquisto e sui flexible benefit (27%). In termini di importanza e diffusione, mantengono un certo peso gli ambiti dell’assistenza sanitaria integrativa (18%) e della previdenza complementare (15%). «Si tratta di una ulteriore conferma della visione che abbiamo sempre voluto portare nel Rapporto – ha affermato il professore Michele Tiraboschi, coordinatore scientifico di Adapt -. Una visione di relazioni industriali secondo cui il welfare aziendale non è solo e principalmente uno strumento per contrastare l'arretramento del welfare pubblico ma un molteplice e prezioso insieme di strumenti che possono accompagnare in termini di sostenibilità le imprese e i lavoratori nelle imponenti trasformazioni del lavoro che stiamo vivendo e cioè la trasformazione demografica, quella digitale e quella ecologica». «Come Gruppo riteniamo che il Rapporto possa contribuire ad una maggiore diffusione della conoscenza del welfare aziendale in maniera da favorire una sua più omogenea diffusione sul territorio nazionale considerando che sia le statistiche nazionali che la nostra esperienza evidenziano una diffusione ancora prevalentemente nel Centro Nord - ha dichiarato Tiziana Lamberti, responsabile Protezione e Welfare di Intesa Sanpaolo -. Il nostro obiettivo è proseguire il percorso intrapreso consolidando il nostro posizionamento e confermarci partner affidabile capace di rispondere alle esigenze delle aziende che oggi utilizzano la nostra piattaforma Welfare Hub per gestire i propri programmi di welfare aziendale. Oggi contiamo oltre 4.100 aziende clienti e circa 198mila dipendenti. In futuro amplieremo le coperture sanitarie integrative a sostegno del pilastro pubblico per fronteggiare il “rischio salute” sempre più percepito come fondamentale dal cittadino anche per effetto della pandemia».
Alcuni esempi di buone pratiche di welfare aziendale
The Adecco Group ha siglato il rinnovo del contratto integrativo aziendale destinato agli oltre 2.800 dipendenti con l’obiettivo di mettere ancor più al centro le persone e contribuire al loro senso di sicurezza, benessere e salute. Una scelta determinata dalla consapevolezza che l’emergenza sanitaria ha accelerato una trasformazione sociale ed economica, rivoluzionando di fatto il mondo del lavoro e imponendo nuovi modelli di organizzazione e stili di leadership. In tal senso, tra le maggiori novità presenti all’interno del rinnovo del contratto, ci sono un’assicurazione sanitaria integrativa per tutti i collaboratori - indipendentemente da ruolo o categoria - estesa anche a tutto il nucleo familiare, importanti misure in tema di conciliazione e sistema di tutele quali, per esempio, contributi per asilo nido, permessi e congedi aggiuntivi con garanzia di accesso al part time post maternità, banca del tempo solidale e un sistema di welfare interno dove l’azienda ritorna ai lavoratori i benefici previsti dalla normativa. In merito allo smartworking e ai temi legati alla flessibilità, l’azienda rappresenta, invece, una di quelle realtà che aveva già applicato il lavoro agile prima dell’inizio della pandemia. Inoltre è presente un sistema di bonus e incentivazione esteso a tutta la popolazione aziendale, senza eccezioni.Il benessere e la valorizzazione dei dipendenti sono al centro dello sviluppo sostenibile di Unoenergy, che ha siglato con Intesa Sanpaolo un nuovo programma di welfare per gli oltre 500 dipendenti delle aziende controllate del Gruppo. Il piano di welfare riguarda l’accesso alla piattaforma digitale Welfare Hub, fruibile tramite pc, tablet, smartphone e app dedicata. Ciascun dipendente di Unoenergy beneficerà di un credito welfare spendibile in beni e servizi (flexible benefit) presso numerosi partner selezionati, potrà acquistare a prezzo scontato beni e servizi di società terze convenzionate - anche in assenza di credito welfare - e sottoscrivere prodotti e servizi della banca stessa a condizioni agevolate.
Up Day, smart company che opera nel mercato dei servizi alle imprese e alla persona quali buoni pasto e piani di welfare aziendale, annuncia l’avvenuta acquisizione di quote di capitale di Genius4U, start up bolognese che opera nel campo del welfare aziendale. L’operazione sancisce una partnership importante che sottolinea ulteriormente la missione di Up Day di portare benessere sia all’interno delle aziende che nella vita delle persone. Ha infatti lanciato, in collaborazione con Genius4U, un servizio volto a far vivere ai dipendenti un quotidiano sereno, contribuendo a bilanciare lavoro e vita privata: il maggiordomo aziendale è infatti il “genio” che aiuta a risparmiare tempo occupandosi di svolgere gli impegni del quotidiano, andando incontro alle esigenze di ogni lavoratore. I benefici sono molteplici sia fronte dipendenti, che vedono un incrementato senso di benessere e di appartenenza all’azienda, sia per le imprese illuminate e sensibili al work life balance che possono sperimentare una diminuzione del turnover e allo stesso tempo un incremento delle performance e dell’attrattività. Dalla ricerca McKinsey & C. Il welfare sussidiario, infatti, emerge come l’86% dei lavoratori vorrebbe avere nella propria azienda dei servizi salva-tempo che possano concretamente essere di aiuto a bilanciare meglio vita professionale e personale.Cotto al Dente, una delle start up più in crescita in Italia nel settore sportivo e della sana alimentazione, ha stretto una partnership con Up Day. L'accordo tra le due società darà la possibilità ai dipendenti delle aziende che fanno parte del network Day Welfare di accedere agli allenamenti e ai piani alimentari di Cotto al Dente per migliorare il proprio benessere psicofisico. Day Welfare è l'insieme di soluzioni studiate per offrire a datori di lavoro, dipendenti e partner un piano di benessere aziendale che rispetti le esigenze delle imprese e migliori l'equilibrio tra vita professionale e privata dei dipendenti. Attraverso l'App di Cotto al Dente disponibile su Ios e Android, i lavoratori avranno accesso ad allenamenti divisi per livello, obiettivi e gruppi muscolari, in modo tale da potersi allenare settimanalmente con esercizi e circuiti sempre nuovi, e potranno consultare ricette sane, facili e veloci da preparare e suddivise per momento della giornata e occasione.