I consigli. Vuoi lavorare all'estero? Ecco come si scrive un cv
Per proporsi per una posizione estera per prima cosa, è necessario identificare l’area geografica di appartenenza dell’azienda. Se, infatti, per i Paesi latini e/o sudamericani vigono più o meno le stesse regole di stesura del nostro Paese, diverso è per i Paesi nordici e/o anglofoni. Quindi è certamente importante preparare più curriculum, in modo da poterli utilizzare all’occorrenza.Quali contenuti?
Come si diceva, se il Paese dell’azienda è l’Inghilterra o gli Stati Uniti non è necessario inserire la data di nascita. Il selezionatore non le pretende perché, nella cultura anglosassone fortemente meritocratica, richieste del genere sarebbero considerate discriminatorie. Quindi in un annuncio americano non troverete mai scritto “si richiede un candidato under 30” o “bella presenza”. Inoltre, i recruiter anglosassoni apprezzano molto i curricula creativi, purché ovviamente risultino leggibili e ben strutturati. Abbandonate quindi il curriculum vitae europeo, soprattutto nei Paesi al di fuori dell’Europa. Altro elemento assai strano per un italiano è l’inserimento dei loghi delle aziende per cui si è lavorato e, un’abitudine che in Italia fa sorridere, ma che all’estero farà emergere in modo veloce la qualità dell’esperienza professionale pregressa.
In quale lingua invio il cv?
Un altro aspetto da non sottovalutare, poi, è la scelta della lingua di stesura del documento. È indispensabile redigerne due versioni: una in inglese ed una nella lingua del selezionatore. Non devono mancare, inoltre, i certificati di lingua straniera, i nominativi da contattare per eventuali referenze e l’elenco degli stage curriculari.