Salone di Parigi. L'auto prova a battere la crisi con le novità: cosa c'è da vedere
La nuova Renault Twingo
Tanta, tantissima Francia. Ma non solo, per fortuna. Il Salone dell’Auto di Parigi - che va in scena rispettando l’ormai consolidata alternanza annuale con quello di Monaco - torna ad essere un appuntamento importante e affollato: molti marchi (Nissan, Mercedes, Volvo, Cupra, Seat, Hyundai, Jeep, Suzuki) hanno scelto di non esserci, ma questa volta non sono le assenze a fare notizia. Quanto invece le novità proposte, e le molte anteprime mondiali con le quali l'auto prova nell'impresa (quasi) impossibile di battere la crisi. Aperto al pubblico fino a domenica 20 ottobre a Porte de Versailles, il Salone segna il ritorno di alcuni costruttori di peso come Tesla, che mancava dal 2018, quando portò a Parigi la Model 3. In questa edizione i fari saranno puntati anche sull'avveniristico pick-up elettrico Cybertruck.
Il Gruppo Bmw (con Mini che ha scelto la Francia per l'anteprima mondiale delle John Cooper Works Aceman ed Electric) si affaccia di nuovo alla ribalta francese e inevitabilmente mette al centro dell'attenzione i prototipi sviluppati sull'architettura Neue Klasse che caratterizzerà il suo futuro elettrico, ossia le Vision e Vision X. Audi invece svela la declinazione Sportabck della nuova Q6 e-tron, il primo modello realizzato sulla piattaforma PPE condivisa con Porsche. È prevista anche la prima uscita ufficiale per il grande pubblico della nuova Q5. Passerella infine per la A5 e la A6 e-tron da oltre 700 km di autonomia. Volkswagen mostra il nuovo Tayron, il Suv con 7 posti e motori turbodiesel, ibridi o Plug-in che subentrerà alla Tiguan Allspace, oltre al concept della ID. GTI. Il gruppo è rappresentato anche da Skoda con il suo Suv compatto elettrico Elroq.
Resta chiaro comunque che al Salone di Parigi i marchi francesi giocano in casa, e che mai come quest'anno il Gruppo Renault assume il ruolo di protagonista assoluto. Soprattutto con il suo marchio in questo momento più performante sul mercato, cioè Dacia, che presenta in anteprima mondiale un modello che promette di fare grandi numeri. Si chiama Bigster, è un Suv lungo 4,5 metri (il più grande mai prodotto dal brand sinora) e come ribadisce il Ceo, Denis Le Vot, "punta a conquistare il segmento C europeo". Le premesse perché ci riesca ci sono tutte, a partire dal prezzo: Bigster costerà meno di 25.000 euro, cioè circa il 20% in meno delle concorrenti. Anche il brand Renault fa debuttare due novità assolute: la R4, elettrica che ricorda nelle forme un modello iconico per la sua storia, e la versione concept della piccola Twingo, che arriverà però nel 2026.
Parla molto francese in questa vetrina parigina anche Stellantis che punta su Citroen (con il restyling della piccola Ami, della C4 e della C4X), e su Peugeot, che porta al Salone la declinazione elettrica della nuova 408, e le annunciate versioni da 700 km di autonomia della e-3008 e della e-5008. Alfa Romeo è il solo marchio automobilistico italiano presente (anche Iveco figura fra gli espositori, ma è impegnata su altri fronti) al Salone: la Casa del Biscione mostra la 33 Stradale e la Junior ibrida, al suo debutto internazionale, ma la grande novità sarà il model year 2025 dell’Alfa Romeo Tonale, versione rinnovata del suo Suv compatto. A Parigi debutta pure Leapmotor - il costruttore cinese con il quale Stellantis ha stretto un accordo di commercializzazione e produzione - con il C-Suv B10, oltre alla piccola city car T03 e il Suv C10 che saranno i primi prodotti a sbarcare in Italia.
Presenza al Salone anche per Ford, con l’elettrica Capri (fino a 627 km di autonomia), e per la coreana Kia, con la sbarazzina compatta Ev3 a zero emissioni, il restyling della Sportage e la EV9 GT. Tutto il resto è inevitabilmente Cina, con uno sbarco mai visto prima di marchi conosciuti e non. Da BYD a Dongfeng Forthing, GAC, Hongqi, Maxus, Xpeng, Seres e Aito. Il futuro (ma anche il presente) ormai è loro.