È un vero e proprio boom quello fatto registrare nel periodo post pandemia dal comparto delle vendite a domicilio. Nel 2021 i ricavi del settore hanno fatto registrare una
crescita del 7% come rilevato dai dati elaborati dal
Centro studi di Univendita, l’associazione di Confindustria che rappresenta le grandi aziende italiane della vendita diretta. Cresce anche il numero di occupati, che supera il
mezzo milione (per il 90% sono donne
). Anche i risultati definitivi resi noti da
Avedisco,
Associazione vendite dirette servizio consumatori, dimostrano che il comparto ha raggiunto nell’ultimo anno risultati positivi in termini di fatturato e occupazione: le
39 aziende associate, registrano un fatturato di
oltre 707 milioni di euro con una crescita del +2,4 % rispetto al 2020. L’analisi dei singoli comparti evidenzia buon andamento dei settori merceologici appartenenti alle aziende associate sul mercato italiano: il comparto
“alimentare - nutrizionale” si conferma anche nel 2021 il più energico raggiungendo un totale di
oltre 513 milioni di euro, con un incremento del
+3,7% rispetto al 2020. Ottime le
performance anche del settore
“cosmesi e accessori moda” che cresce del
+2,1% con
oltre 62 milioni di euro e il settore “
servizi” che ottiene il
+49,6 % per
quasi 35 milioni di euro di fatturato. Questi risultati sottolineano la soddisfazione dei clienti che scelgono i prodotti delle aziende associate per la qualità e la consulenza personalizzata che contraddistingue il settore. Ottimi risultati anche per quanto riguarda il fronte occupazionale, infatti nel 2021 la forza vendita è cresciuta del
+ 18,2 % rispetto all’anno precedente, portando il numero totale degli incaricati alla vendita a
oltre 402mila.
Oltre 62mila in più rispetto al 2020 hanno scelto nell’ultimo anno di affidarsi alla vendita diretta con l’obiettivo di raggiungere autonomia e indipendenza professionale. Impegno, meritocrazia e passione sono i valori aggiunti di un’attività che offre possibilità di occupazione in un panorama economico ancora incerto.
Bimby alla ricerca di 3.800 incaricatiUna fotografia confermata anche dai risultati raggiunti da Vorwerk, che nel 2021 ha registrato in Italia un fatturato di 544 milioni, con una crescita del 14% rispetto al 2020. Un’opportunità lavorativa solida e concreta, che offre una
buona remunerazione e
attrae sempre più persone. Per
Bimby in
Italia il 2021 è stato
un anno record anche per il numero di incaricati
alla vendita, una tendenza ancora in ascesa dato che
a maggio 2022 il numero di addetti ha raggiunto la cifra più alta di sempre: oltre 15.600. Una dimostrazione che gli Italiani, dopo lo stop forzato della pandemia - e soprattutto nella scelta di prodotti di qualità - continuano a preferire il rapporto umano e diretto con i venditori: gli unici in grado di raccontarne i benefici e di offrire la possibilità di provare il prodotto prima di acquistarlo. Per ampliare ulteriormente la forza vendita, Bimby ha lanciato
una campagna digitale per inserire 3.800 incaricati tra le sua fila. È possibile candidarsi in più modi: attraverso l’ufficio commerciale locale, oppure rivolgendosi a incaricati e team leader attivi sul territorio o ancora mediante
il sito www.bimby.it dove
nella sezione “Lavora con noi” si può richiedere un colloquio. A disposizione di tutti c’è sempre poi il
Numero verde Vorwerk 800 841 811 attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.
Con gli Its Academy giovani vicini alle imprese
«Con l’istituzione degli Its Academy il sistema della formazione fa un passo avanti importante nella direzione di avvicinare i giovani al mondo del lavoro e alle imprese. Accogliamo con favore la partecipazione delle aziende alla governance delle nuove fondazioni che promuoveranno la cultura tecnica e i campi della conoscenza legati all’innovazione e alle tecnologie del futuro. In questa dinamica, il commercio, comparto trainante per la ripresa economica, potrà giocare un ruolo cruciale». Lo commenta in una nota Ciro Sinatra, presidente di Univendita. «Il nostro è un settore che attira molto i giovani, non a caso oltre un terzo degli incaricati di vendita ha meno di 35 anni – prosegue Sinatra -. In tal senso, sarà importante anche lavorare in modo efficace a supporto delle politiche attive per orientare costantemente i percorsi formativi in direzione della domanda di mercato. Siamo pronti a dare il nostro contributo per un migliore collegamento tra mondo della scuola e mondo del lavoro, sfida chiave per il rilancio della competitività del Paese».
Sostegno al reddito e formazione per gli incaricati alla vendita
Sostegno al reddito e formazione: con il dl Aiuti si focalizza il ruolo e la figura professionale degliincaricati di vendita abituali e viene erogata anche a loro l'indennità
una tantum da 200 euro qualora abbiano superato i 5mila euro di reddito nel 2021 e siano titolari di partita Iva. Non solo: il testo include nel beneficio gli incaricati che avevano ricevuto le indennità onnicomprensive
una tantum dei decreti Sostegnie Sostegni bis. Inoltre, si stimola la riqualificazione degli addetti del comparto con i Patti territoriali dell'alta formazione per le imprese che le Università possono stringere con aziende, enti, istituzioni, altri Atenei o amministrazioni pubbliche. Infine il provvedimento istituisce il Fondo per l'indennità una tantum per gli autonomi o professionisti, con una dotazione da 500 milioni di euro per il 2022. «La conferma dell’inclusione della categoria degli incaricati alle vendite in queste ultime misure legislative ed economiche destinate ai lavoratori autonomi a livello nazionale, ci rende molto orgogliosi – conclude il presidente di Avedisco
Giovanni Paolino –. In questo contesto imprevedibile e mutevole, la vendita diretta rappresenta una professione dinamica, in continua evoluzione, che “ascolta” le esigenze dell’individuo. Flessibilità, autorealizzazione e meritocrazia sono i valori di un modello di business al passo con i tempi che apre le sue porte a tutti coloro che vogliono mettersi in gioco nel mondo del lavoro».