Economia

Energia. Transizione energetica in Vaticano, tra vetrate solari e colonnine di ricarica

Giuseppe Muolo venerdì 20 dicembre 2024

L'installazione della vetrata solare sui Musei Vaticani

La cupola di San Pietro sembra quasi sorgere dalla nuova vetrata fotovoltaica dei Musei Vaticani. Andandosi ad aggiungere al sole della Capitale che prova a farsi strada tra le nuvole, dopo la ritirata della bomba d’acqua che ieri ha svegliato bruscamente la città. Il tempo si acquieta proprio quando il cardinale Fernando Vérgez Alzaga, presidente del Governatorato, guida una preghiera e benedice il progetto che si è concretizzato in soli sei mesi e che, oltre ai pannelli, prevede anche l’installazione di colonnine di ricarica e-mobility per i veicoli elettrici. Per la prima volta potranno usufruirne anche i dipendenti del Vaticano.

Un lavoro promosso dal Governatorato e realizzato grazie alla collaborazione con il gruppo Acea, che a regime produrrà centinaia di MWh all’anno. L’ispirazione è nata dal magistero di papa Francesco e dagli impegni internazionali dell’Accordo di Parigi. L’obiettivo è infatti quello di favorire la decarbonizzazione e la sostenibilità ambientale.

Una missione che sarà resa possibile dai nuovi 235 pannelli fotovoltaici vetrati che hanno ricoperto il tetto del Cortile delle Corazze all’ingresso dei Musei, insieme ai 20 punti di ricarica “veloci” su dieci colonnine e su due punti di ricarica “ultra fast” nel territorio dello Stato del Papa. È stata inoltre predisposta un’ulteriore colonnina al lato dell’ingresso dell’Aula Paolo VI.

Il progetto, ha sottolineato ieri il cardinale Vérgez Alzaga, che ha ringraziato più volte il gruppo Acea, «è pienamente in sintonia con quanto annunciato da papa Francesco nell’enciclica “Laudato si’” e nell’esortazione apostolica “Laudate Deum”». «Il Governatorato – ha aggiunto – mira a raggiungere per il 2030 l’obiettivo della neutralità climatica».

Le colonnine per la ricarica delle auto elettriche all'interno del Vaticano - Governatorato Vaticano

Il porporato ha così ricordato le altre misure già realizzate dal Vaticano per la transizione energetica: «La copertura di 5mila metri quadrati con pannelli fotovoltaici sull’aula Paolo VI, voluta da papa Benedetto XVI nel 2008, ma anche i gruppi frigoriferi che usano gas ecologici, le centrali termiche di produzione ad altissimo rendimento, le zone illuminate da lampade a led, lo smaltimento dei rifiuti e il responsabile uso delle risorse naturali».

In questo piano di conversione ecologica, rientra anche l’installazione delle colonnine. «Il Governatorato sta sostituendo gradualmente le vetture di proprietà dello Stato con veicoli elettrici - ha aggiunto il cardinale -, affinché il parco auto diventi a impatto zero entro il 2030».

Senza dimenticare il progetto lanciato a giugno dal Papa con il motu proprio “Fratello sole”, con cui ha incaricato lo stesso Vérgez e l’Apsa di convertire in «impianto agrivoltaico» l’area usata da Radio vaticana a Santa Maria di Galeria, a poca distanza da Roma, affinché l’energia solare produca «non soltanto l’alimentazione elettrica della stazione radio ivi esistente, ma anche il completo sostentamento energetico dello Stato della Città del Vaticano».

È una Santa Sede, dunque, sempre più verde quella che già si intravede all’orizzonte. Un colore che richiama anche il tema della speranza del Giubileo. La conclusione dei lavori, proprio alla vigilia dell’Anno Santo, rispecchia a pieno i segni richiamati dal Papa nella Bolla d’indizione. I pellegrini che arriveranno potranno giovare anche di questo ultimo risultato, come evidenziato da Barbara Jatta, direttrice dei Musei vaticani.

L'installazione della vetrata solare sui Musei Vaticani - Acea

Ne è convinta la presidente di Acea, Barbara Marinali. «Continua così il nostro impegno - ha detto – nell’offrire soluzioni che vanno nella direzione delle smart city in un futuro che guarda alla digitalizzazione e all’intelligenza artificiale».

Il progetto è stato spiegato più nello specifico dall’ingegner Salvatore Farina, direttore della Direzione infrastrutture e servizi del Governatorato, e dall’ingegner Stefano Liotta, responsabile delle attività del gruppo Acea presso il Vaticano.

La sostituzione dei vetri esistenti con quelli fotovoltaici ha permesso di realizzare una copertura che garantisce un isolamento termico e un effetto di ombreggiamento che aumentano in modo significativo la vivibilità degli spazi. Inoltre, durante i lavori, non è stato intralciato il flusso dei visitatori, grazie a ponteggi progettati ad hoc.

Ma la collaborazione tra Governatorato e Acea non finisce qua: nel progetto è prevista anche la copertura con vetri fotovoltaici del magazzino della Vignaccia nei Giardini Vaticani, che verrà completata entro i primi mesi del prossimo anno. Complessivamente, i due impianti produrranno circa 500 MWh di energia elettrica all’anno. Il tutto, come sottolineato da suor Raffaella Petrini, segretario generale del Governatorato, grazie a un grande «spirito di squadra».