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Questo 2016 è iniziato malissimo, ma fare
del pessimismo non serve a niente.
Quello che manca sono gli
investimenti,
il desiderio di un futuro migliore. Questo deve fare
l'Europa,
i governi europei la smettano di dire che altrove va peggio
e facciano qualcosa,
trovino i soldi per investire".
Così
l'economista Giacomo Vaciago commenta all'Agenzia giornalistica Italia questo brutto inizio di 2016, con il doppio tracollo di Shanghai che contagia le borse
europee, il prezzo del petrolio che va a picco, l'economia cinese
inceppata e un'Eurozona ferma di fronte a una crescita zoppiccante.
"In Europa sbagliamo, ciascuno si illude di decidere il suo futuro e
non c'è cooperazione.
Invece bisogna investire, i soldi adesso
costano poco, grazie a Draghi, prendiamoli e investiamoli in
infrastrutture, facciamo metropolitane e parcheggi nelle città,
così abbassiamo l'inquinamento. Facciamo pure il ponte sullo Stretto
di Messina, se serve. Ma investiamo. Non stiamo a guardare che crolla
Shanghai e poi Milano... ".
"Ripeto, il 2016 è iniziato malissimo - aggiunge Vaciago - Basti
pensare al
petrolio. I consumatori sono contenti che il prezzo
scenda, ma con il petrolio scendono tutti i prezzi delle materie
prime e sono più poveri i paesi che le producono e nei quali
esportiamo. Per cui noi festeggiamo un giorno e piangiamo per altri
dieci giorni. Il calo del prezzo del petrolio in sè è una buona
notizia, ma spaventa le borse perchè è il termometro di un
andamento generale preoccupante. Inoltre preoccupa l'inerzia dei
governi mondiali e di quello europeo in particolare. Serve una
strategia comune di crescita, servono inziative e invece qui si parla
troppo e si fa troppo poco".
C'è poi il problema del rallentamento economico cinese. A Pechino si investe ma, a quanto pare, non basta. "Attenzione, la Cina ha copiato i nostri difetti, ha
avuto la bolla, gli è esploso tra le mani lo shadow banking.
I
cinesi devono ancora sperimentare due secoli di capitalismo per
capire come funziona, finora hanno imparato solo i difetti del
capitalismo, cioè il su e giù dell'economia. Adesso sono
scesi sotto il 5% di crescita e sono di fatto in recessione,
perchè la Cina va bene solo se cresce sopra il 10%".
"La verità - osserva Vaciago - è che
dobbiamo ancora capire l'economia cinese,
la quale sotto il 10% va male e sopra il 10% alla lunga non regge, perchè
dopo un pò scoppiano le bolle, si rompe tutto. L'Occidente ci
ha messo secoli per assestare la crescita della sua economia a
livelli sostenibili. La Cina deve ancora digerire i postumi di
una bolla finanziaria che adesso la costringe a tirare i remi
in barca. Ma questo era già chiaro a Ferragosto, quando per la
prima volta è crollata la borsa di Shanghai. Lo sapevamo che
la crisi cinese non era una faccenda passeggera".
"Riassumendo - prosegue Vaciago - l'11 agosto crolla la
borsa cinese, il 13 novembre ammazzano 100 francesi al
Bataclan, adesso ricrolla Shanghai e la Corea del Nord lancia
una bomba nucleare. C'è materia per essere pessimisti, lo so,
ma è anche il momento che i governi intervengano e si facciano
sentire veramente. Loro sono pagati per essere ottimisti. Ma
non a parole, coi fatti. In questa fase i soldi il sistema
finanziario te li regala, usiamoli in modo utile, prendiamoli
e poi li rimborseremo".
"Renzi è fortunato - conclude Vaciago
-
la nostra è l'unica legge di stabilità tra quelle dei 19
paesi dell'area euro che ha già dentro degli impegni di spesa.
Adesso rimbocchiamoci le maniche. La diagnosi Renzi-Padoan era
giusta, hanno detto che nel 2016 era necessario un aumento di
spesa. Perciò hanno fatto una legge di spesa e meno male che
l'hanno fatta. Adesso anche il resto dei paesi europei deve
fare così. Non si tratta di concedere di più all'Italia ma di
fare in modo che tutti i 19 paesi dell'Eurozona investano,
spendano. Sarebbe ora che Bruxelles la smettesse di farci la
lezione e iniziasse a prendere un'iniziativa seria per far
fronte a questa situazione economica".