Coronavirus. Vacanze estive con la giusta distanza. Le Regioni riaprono le spiagge
Cambiano le regole per le vacanze estive
Sarà un’estate diversa dalle altre: passata l’emergenza e avviata la fase due gli italiani sono alle prese con il dilemma vacanze. Ci si potrà spostare tra una Regione e l’altra liberamente? Si potrà andare in spiaggia e in albergo? L’intenzione dichiarata del governo è quella di non impedire le vacanzedegli italiani, anche per aiutare il comparto turistico. Ma distanziamento fisico, gel e mascherine saranno le parole d’ordine anche sotto l’ombrellone o sui sentieri. Il governo sta limando il varo del bonus vacanze per incentivare i viaggi. Nell’ultima bozza del dl Rilancio circolata ieri è stata allargata la platea per il “tax credit vacanze”: sarà riconosciuto a famiglie con redditi fino a 50mila euro e non più 35mila. Il bonus, spendibile sino a fine anno, sarà di 500 euro per ogni nucleo familiare, 300 per le coppie e 150 per i single e servirà per soggiorni in imprese turistico–ricettive o b&b. Un provvedimento che porterà nel comparto turismo 2 miliardi di euro diretti, oltre all’indotto. Il premier Giuseppe Conte ha ribadito più volte l’intenzione di non tenere a casa gli italiani nei mesi estivi: «Il motto di quest’anno sarà: andate in vacanza in Italia». L’obiettivo è sostenere un settore che genera da solo oltre il 13% del Pil mentre si avvicina una stagione turistica difficilissima, con gli stranieri grandi assenti. La componente internazionale per il nostro Paese è, infatti, fondamentale: come ricorda il Centro Studi Touring Club Italiano, dal 2017 gli stranieri rappresentano più del 50% delle presenze. Sulla riapertura delle frontiere con l’estero la Commissione europea dovrebbe pronunciarsi la prossima settimana.
Intanto come per i negozi anche per la stagione balneare sono le Regioni a premere sull’acceleratore con Emilia Romagna, Sardegna, Veneto e Liguria che hanno annunciato già da lunedì prossimo la riapertura delle spiagge. Le indicazioni per limitare al massimo il rischio di contagio sono state stilate dall’Inail in collaborazione con l’Istituto superiore di sanità (Iss). Prevedono ingressi contingentati anche nelle spiagge libere tramite prenotazione via app, ombrelloni distanziati di almeno cinque metri, piscine chiuse, niente sport di gruppo. Igienizzazione di lettini e docce, bagnini con i guanti e mascherine obbligatorie per gli spostamenti.
L’Emilia Romagna ha reso note ieri le sue regole: una superficie minima per ombrellone di 12 metri quadrati, stewart per accompagnare gli ospiti all’ombrellone o al lettino, pasti ordinati attraverso un servizio di delivery con consegna, aree giochi per bambini delimitate e con un numero massimo di presenze consentite. Anche la Sardegna punta a riaprire le spiagge per i residenti già da lunedì 18. La Regione sta mettendo a punto le linee guida con un comitato tecnico– scientifico. Il problema principale resta è quello delle spiagge libere la cui gestione sarà affidata ai Comuni, probabilimente con il coinvolgimento di associazioni di volontari. Le associazioni dei gestori degli stabilimenti balneari sono state ricevute ieri in audizione presso la commissione Industria in Senato ed hanno espresso le loro preoccupazioni. «La totalità o quasi totalità degli stabilimenti balneari italiani questa estate resterà chiusa e le presenze saranno limitate ad un 25%», ha detto Luca Maimone, vicepresidente di Assobalneari Italia. «Ci sono 30mila imprese da 10 anni in una situazione di totale incertezza» ha aggiunto Maimone, per le quali deve essere garantita l’estensione delle concessioni al 2033. Di «introiti ridotti all’osso, con perdite del 65%» ha parlato anche Renato Papagni, presidente Federbalneari.
Gran parte del mondo del turismo non nasconde la delusione per le misure annunciate e fa sentire il grido di dolore di imprese «sempre meno di sicure di avere le forze per riaprire » a fine crisi e con milioni di posti lavoro a rischio. «Sembra quasi che il turismo, da teoricamente sorvegliato speciale visto che è il più colpito dall’emergenza, sia diventato l’ignorato speciale» ha detto Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti.
Bankitalia nel report sulle previsioni sugli effetti del coronavirus ha indicato proprio nel turismo uno dei settori più a rischio, per il quale è impossubile al momento fare previsioni. Di certo c’è che le spese degli stranieri in Italia sono crollate del 13%. Sul piede di guerra anche i sindaci di Rimini Venezia, Napoli, Firenze, Palermo, Roma e Milano che protestano per il mancato riferimento al ristoro dell’imposta di soggiorno, «in un fondo aggiuntivo rispetto a quello dei 3 miliardi concordato con Anci».
Federalberghi prevede una perdita di oltre l’80% del mercato e 40 milioni di presenze. Per questo ha deciso di puntare sulla flessibilità, garantendo a chi prenota la possibilità di cambiare date o ottenere un voucher. Intanto ha siglato con Intesa Sanpaolo un accordo per la sospensione delle rate dei finanziamenti sino a 24 mesi e l’apertura di nuove linee di credito.