Economia

ECONOMIA. Usa: sì del Congresso al piano anti-crisi

sabato 14 febbraio 2009
Il piano anti-crisi dell'amministrazione Obama da 787 miliardi di dollari incassa il via libera definitivo del Congresso e si prepara ad atterrare sulla scrivania del presidente per la firma forse già lunedì prossimo. Il progetto, dopo aver avuto il via libera dalla Camera (dove l'opposizione dei repubblicani è stata unanime), è passato in Senato dopo che il voto è rimasto aperto per ore, in attesa che il senatore democratico Sherrod Brown rientrasse dopo aver partecipato a una cerimonia in Ohio in memoria della madre di cui oggi si celebra il funerale. Tre repubblicani - Arlen Specter, Olympia Snowe e Susan Collins - hanno votato a favore del piano. Sul progetto anti-crisi, contenuto in 800-1.000 pagine e che è - ha avvertito Barack Obama - "solo l'inizio" per tornare a far girare l'economia, è alta l'attenzione, soprattutto sulla riformulazione della clausola 'Buy America', che nelle ultime settimane ha scatenato polemiche.Secondo indiscrezioni, il pacchetto frutto del compromesso raggiunto fra Camera e Senato su uno stimolo da 787 miliardi di dollari dovrebbe prevedere una riformulazione della clausola, stabilendo che i Paesi che hanno accordi commerciali con gli Usa possano fornire alcuni prodotti. Sarebbero - secondo alcune lobby contrarie alla revisione - le agenzie governative a dover determinare gli acquisti, rischiando così - avvertono - di "rallentare gli acquisti e i progetti che lo stimolo" dovrebbe invece favorire. Dei 787 miliardi, circa il 38% andrà in sgravi fiscali, il 24% alla spesa e il 38% agli aiuti. La voce più consistente del capitolo spesa dovrebbero essere i 29 miliardi destinati alla costruzione e all'ammodernamento di strade e ponti. Nel pacchetto dovrebbe figurare anche un blocco dei bonus per i top manager delle banche che hanno già ricevuto aiuti dal Governo: l'emendamento presentato dal senatore Chris Dodd fissa i bonus a un terzo del compenso totale e stabilisce che siano distribuiti sotto forma di titoli."Siamo in tempi duri: le sfide economiche sono varie e vaste", spiega Obama al Business Council, organismo indipendente creato nel 1993 per offrire consigli e raccomandazioni al governo. "Abbiamo la chance, che capita una volta ogni generazione, di agire in modo forte, trasformare le avversità in opportunità e usare la crisi come chance di trasformare la nostra economia per il 21mo secolo". Il pacchetto, il cui obiettivo - ha ribadito Obama - è quello di creare occupazione, è "solo l'inizio" per far tornare a girare l'economia: lo stimolo è un investimento per la crescita. "La nostra ripresa sarà misurata - ha aggiunto - in anni e non in mesi". E, per una ripresa, è fondamentale stabilizzare anche i mercati finanziari, per i quali è stato messo a punto dal segretario al Tesoro, Timothy Geithner, un piano molto criticato, e accolto gelidamente dal mercato. Lawrence Summers, consigliere economico di Obama, ha evidenziato come per il fondo pubblico-privato per l'acquisto di asset tossici è già stato espresso interesse da parte di alcuni investitori. Inoltre - ha aggiunto - al fondo possono partecipare anche investitori stranieri.