Unioncamere. Le imprese non trovano matematici, informatici e chimici
Le imprese italiane non trovano specialisti in Scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali (58%). Lo rivela il Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal, secondo cui di difficile reperimento anche i tecnici informatici, telematici e delle comunicazioni (49%), i tecnici in campo ingegneristico (42%), i fonditori, saldatori e montatori di carpenteria metallica (46%), gli artigiani e operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (44%) e i meccanici artigianali riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili (40%).
Ancora più accentuato appare lo scollamento per le professioni destinate a giovani con meno di 29 anni: infatti, le richieste delle imprese destinate ai giovani sono oltre 89mila (il 35% del totale), ma la difficoltà di reperimento riguarda quasi tre figure su dieci (29%). Tra le professioni a maggior difficoltà di reperimento tra i giovani spiccano gli specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche (65%), i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (48%) e gli operai nelle attività metalmeccaniche ed elettroniche (48%).
Per quanto riguarda gli indirizzi di studio, nel mese di dicembre sono circa 31mila le offerte contrattuali per i laureati, 86mila per diplomati, mentre si attestano a 83mila quelle per cui è richiesta una qualifica o diploma professionale.
Sono circa 255mila i contratti che le imprese italiane con dipendenti prevedono di attivare nel mese di dicembre. Di questi, circa un terzo sono destinati alle figure professionali del settore della ristorazione (oltre 46mila le richieste di addetti) e delle vendite (circa 30mila), più legate alla stagionalità del periodo, a cui si si unisce la domanda di personale non qualificato nei servizi di pulizia, di conduttori di veicoli a motori, di tecnici dei rapporti con i mercati.