Unioncamere. Calano a 47mila i lavoratori difficili da reperire
Meno dell'anno scorso, ma comunque ancora tanti per un periodo di crisi, segno del disallineamento persistente fra offerta delle imprese, preparazione e aspettative dei potenziali lavoratori. Secondo i dati Unioncamere, infatti, per 47mila posti di lavoro, 13 ogni 100 assunzioni tra quelle programmate anche in questo 2013 di recessione, ci sono imprese che hanno difficoltà a reperire personale adeguato.L'analisi annuale del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, diffuso a Verona in occasione di Job&Orienta, segnala però la notevole riduzione di questa porzione di assunzioni rispetto all'anno scorso (quando erano oltre 65mila, pari al 16,1%) e della netta differenza rispetto al passato, quando si contavano, come nel 2008, addirittura 217mila assunzioni "difficili". Tra i laureati, i primi in classifica sono gli esperti software e di gestione aziendale e gli analisti programmatori. Tra i diplomati, invece, la ricerca non sarà facile per gli sviluppatori di software, i disegnatori tecnici e gli assistenti socio-sanitari.Sono le stesse imprese a chiarire come questo disallineamento del mercato del lavoro sia possibile anche in un periodo in cui l'offerta è elevata e la domanda proveniente dal settore privato rallenta (367.500 le assunzioni non stagionali programmate quest'anno, 40mila in meno di quelle previste nel 2012). Il 2,3% delle assunzioni totali, anche quest'anno, in misura analoga al precedente, è carente a causa di un problema sostanziale e ormai cronico di offerta. Si tratta in prevalenza di profili di laureati in materie scientifiche e tecniche, come, ad esempio, coloro che hanno studiato ingegneria elettronica e dell'informazione.Un ulteriore motivo di disallineamento è imputato dalle imprese a un gap di aspettative. In sostanza, secondo gli operatori economici, ci sono alcuni profili che per motivi legati al percorso di carriera o al consenso sociale intorno a determinate professioni, spesso di più basso profilo, non soddisfano i desiderata dei potenziali candidati. Tra questi, i laureati in indirizzo linguistico e sanitario-paramedico e i diplomati in indirizzo agrario-alimentare. Quest'anno la quota di assunzioni "difficili" motivata da questo gap risulta in consistente flessione rispetto al 2012 (rappresenta il 3,3% delle entrate totali, mentre lo scorso anno erano il 5,8%).La terza motivazione addotta dalle imprese è quella che maggiormente rende evidente la "distanza" tra mondo dell'impresa e sistema della formazione. Nel 6,2% delle assunzioni (un punto percentuale in meno rispetto al 2012), il sistema produttivo lamenta competenze non adeguate alle mansioni da svolgere, che possono riguardare la formazione, la necessaria esperienza e alcune competenze trasversali (capacità di lavorare in gruppo, capacità di problem solving, flessibilità e adattamento, ecc.) per assolvere l'incarico da parte dei candidati. È un problema sostanziale, che investe quasi in pari misura laureati e diplomati ma che viene segnalato con una discreta frequenza per alcuni indirizzi di diploma considerati quest'anno difficilmente reperibili, tra i quali l'agrario-alimentare, l'informatico e il meccanico.
"Ancora una volta Excelsior dimostra quanto sia importante lavorare sui due fronti dell'orientamento e dell'alternanza tra studio e lavoro", sostiene il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. "Per quanto la difficoltà di reperimento segnalata dalle imprese sia quest'anno molto contenuta, essa continua a interessare soprattutto i profili tecnici e specialistici di cui già da tempo abbiamo segnalato la carenza. Oggi ancora di più occorre mettere in mano ai nostri giovani le carte per scegliere - con consapevolezza - la strada che apra loro un futuro di lavoro e di soddisfazione e affiancare alla scuola l'impresa, in maniera che i ragazzi possano acquisire un'esperienza da far valere al momento della selezione del personale da parte dell'impresa".