Iniziativa. Una onlus a sostegno delle imprenditrici terremotate
Sonia Santarelli, una beneficiaria del progetto "Aiuto Diretto"
Weworld onlus, che da 20 anni si occupa di difendere i diritti delle donne e dei bambini in Italia e nel mondo, torna ad Amatrice e Accumoli, a due anni dal terremoto per raccogliere le storie delle donne che hanno ricevuto i fondi per ripartire.
Nelle città di Amatrice e Accumoli, la onlus ha dato vita al progetto “Aiuto Diretto” per fornire un contributo in denaro che consentisse alle persone la ripresa di attività sociali ed economiche, in modo da accelerare, per quanto possibile, il ritorno alla normalità. Una forma di sostegno innovativa che dà fiducia e responsabilizza le persone e che in due anni ha permesso a oltre 300 persone di ripartire.
«260mila euro di donazioni, 120 beneficiari diretti e 200 indiretti: sono questi i numeri dell’azione messa in campo da Weworld già all’indomani del terremoto – ha dichiarato Marco Chiesara, presidente di Weworld onlus –. Chiunque sia stato colpito dal sisma vuole tornare nel minor tempo possibile a una vita normale; per questo abbiamo deciso di ascoltare e lavorare al fianco dei cittadini di Amatrice».
Weworld onlus è tornata nelle zone terremotate per incontrare le donne che hanno ricevuto le donazioni, fare il punto con loro e raccoglierne le storie. Un trattore, un organetto per il figlio, furgone, vitelle e fieno e corsi di perfezionamento professionale: a questo e a molto altro sono serviti gli aiuti forniti da Weworld, essenziali in un panorama ancora difficile per tutti i Comuni colpiti dal terremoto, strumenti che si sono confermati utili per ripartire e riprendere le attività economiche.
Tra le storie più significative, quella di Annarita Gianni, ai tempi del sisma appena 19enne, che ha potuto realizzare grazie ai fondi Weworld Onlus un corso da estetista e che ora è stata assunta ad Ascoli; quella di Assunta Perilli, archeologa che ha potuto acquistare un telaio da tavolo e ha intrapreso una nuova attività artigianale coinvolgendo nel progetto anche le anziane della zona; quella di Marisa Di Marco, che ha acquistato un essiccatore per il suo storico negozio di pasta fresca di Amatrice; quelle di Rita Arcangeli e Sonia Santarelli, che hanno utilizzato i fondi per un trattore, due vitelle e del fieno che ha permesso loro di proseguire le attività agricole.
«Quello che abbiamo fatto è un buon punto di partenza, ma ancora non basta: non vogliamo che a due anni dal sisma i riflettori si spengano sulle strade di Amatrice e Accumoli – ha continuato Chiesara– e per questo è importante che gli abitanti si sentano ancora supportati, ascoltati e compresi. La situazione è ancora precaria e c’è tanto da fare, ma nelle persone raggiunte dal nostro progetto abbiamo visto la voglia di tornare a ricostruire e sperare in un futuro più sereno».